Sei cavalli neri, una carrozza maestosa, petali di rosa che cadono da un elicottero e manifesti per la città. Insomma, un funerale in grande stile, trionfale anche se il compianto è un boss. Tutto questo per l’ultimo saluto a Vittorio Casamonica, 65 anni, uno dei maggiorenti del clan che porta il suo nome e che viene ritenuto responsabile di attività illecite come usura, racket e traffico di stupefacenti nell’area sud est di Roma.
Le celbrazioni funebri si sono svolte stamattina nella chiesa Don Bosco, alla periferia della Capitale. Il feretro è arrivato accolto da una grande folla in lacrime su una carrozza nera con bassorilievi dorati. Sul sagrato della Chiesa un’orchestra che ha suonato la canzone del celebre film di Francis Ford Coppola “Il Padrino”. Sulla bara un’immagine di padre Pio.
I manifesti ricordano quelli stampati per gli attori del cinema: “Hai conquistato Roma, ora conquista il paradiso” e “Vittorio Casamonica re di Roma”. Uno dei suoi conoscenti ha commentato dopo la funzione: “Era una brava persona, corretto”. La bara poi è stata trasportata in una Rolls-Royce mentre la banda musicale ha suonato la colonna sonora di un altro celebre film “2001 odissea nello spazio”.
Sel presenta un’interrogazione ad Alfano – In merito a questo funerale Sel presenterà un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno. Ill capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto e la deputata Celeste Costantino giudicano la vicenda “incredibile” e chiedono anche una presa di distanza della Chiesa.
Bonelli (Verdi), sfida allo Stato – “Un messaggio di forza nei confronti dello Stato e una ricchezza ostentata il funerale di Vittorio Casamonica a Roma che si è svolto con la musica del padrino. Chiedo come sia stato possibile che nel centro di Roma un elicottero abbia potuto volare cosi’ basso e che un funerale cosi’ sfarzoso sia stato celebrato in una Chiesa”: lo ha dichiarato il coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli.
Orfini, Roma non può essere il set del Padrino – “Mai più. Roma non può essere sfregiata da chi la vorrebbe far diventare un set del Padrino”. Così il commissario romano del Pd, Matteo Orfini.