Non so per voi, ma per me l’ultima settimana è stata molto istruttiva, perché finalmente ho capito quello che, ostinatamente, non volevo capire: se c’è la crisi, se la gente è senza lavoro, se c’è lo sfruttamento, se i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri più poveri, se l’ambiente è quotidianamente violentato, se ogni acquazzone sono frane, alluvioni morti e senza casa, se le scuole cadono a pezzi e se la società è disgregata la colpa è degli immigrati, soprattutto se neri e dei gay.
Gli immigrati? Stessero a casa loro. E pazienza se le loro case sono state rase al suolo dalle guerre che noi abbiamo alimentato o se scappano dai terroristi creati, armati e addestrati dall’occidente o se vivono sotto tiranni che a noi vanno bene, salvo poi scoprire – quando ci fa comodo – che bisogna esportare la democrazia. E fare qualche business.
Morissero di fame. E pazienza se le multinazionali depredano quei territori o fanno i miliardi con il lavoro minorile e con lo sfruttamento schiavista delle moltitudini che non hanno nulla. Sei nato nel terzo o quarto mondo? Una ragione ci sarà, giusto? Ha ragione quell’illuminato dirigente della Polfer quando invoca Hitler e dice che andrebbero messi a fuoco tutti. Ben detto: se spariscono i migranti il nostro prodotto interno lordo salirà, le pensioni aumenteranno e scomparirà la disoccupazione, visto che questi ci rubano il lavoro. E mi voglio rovinare: anche il job act tutelerà i lavoratori e non solo i padroni e alla Whirlpool apriranno le assunzioni. Ma finché ci sono gli immigrati come si fa? Questi sporcano, rubano e vengono a vivere alle nostre spalle, perché hanno trovato il Bengodi. Vuoi mettere una vacanza gratis sugli scogli di Ventimiglia?
Senza parlare degli omosessuali. Che attentano alle nostre famiglie, che rovinano la civiltà che abbiamo ereditato dagli antichi greci e romani, dove l’omosessualità era cosa comune, ma questo è meglio non ricordarlo.
Gli omosessuali ringrazino che non diamo loro fuoco (a meno che non siano gay migranti, allora cambia) e che non imponiamo loro il triangolo rosa su cappotti e giacche, a meno che l’illuminato presidente della Polfer non sarà eletto presidente del Consiglio. Di fronte alla coraggiosa manifestazione di Roma mi sono commosso: mai avevo visto tanti difensori della civiltà e delle nostre tradizioni. Avrei baciato Gasparri e Giovanardi se non fosse stato peccato.
Ora che anche io ho i miei capri espiatori posso patire la crisi più sereno. So di chi è la colpa. E poi ammettiamolo: basta con questo illuminismo. Viva le tenebre. E adesso, per non essere da meno di tanti, mi vado a fare un sonno. Della ragione.