Milano, i pm indagano per devastazione
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Milano, i pm indagano per devastazione

I black bloc hanno distrutto, bruciato e aggredito. Per il reato di devastazione sono previsti fino a 15 anni di carcere.

Milano, i pm indagano per devastazione
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2 Maggio 2015 - 10.26


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Milano devastata dai Balck bloc e il giorno dopo arriva l’ipotesi di reato: “devastazione”. La Procura di Milano dovrà accertare le responsabilità per i violenti disordini di ieri. Per il reato di devastazione sono previsti pene fino a 15 anni di carcere. Ieri, intanto, sono state arrestate 5 persone in flagranza per resistenza, lesioni e altri reati.

Dopo la guerriglia di ieri messa in atto dai black bloc nel centro di Milano, le forze dell’ordine, coordinate dal pm di turno Piero Basilone, hanno arrestato in flagranza 5 persone per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, getto pericoloso di cose e oltraggio.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo (di cui fa parte anche il pm Basilone), dovranno accertare le responsabilita’ di tutti quegli ‘incapucciati’ che ieri pomeriggio hanno messo a ferro e fuoco la città, bruciando macchine, negozi e filiali di banche, devastando vetrine e lanciando pietre, bombe carta e molotov.

Al momento, al vaglio degli inquirenti ci sono almeno una decina di altre posizioni, oltre alle persone già arrestate, e l’ipotesi di reato su cui i pm si stanno muovendo è quella di “devastazione”, prevista dall’articolo 419 del codice penale.

Un reato che prevede pene comprese tra un minimo di 8 anni e un massimo di 15 anni di carcere. Nel frattempo, oltre al lavoro investigativo e di indagine, gli inquirenti dovranno chiedere oggi la convalida degli arresti effettuati ieri e le misure cautelari per i cinque antagonisti finiti in carcere.

Mattarella condanna la violenza teppistica – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si legge in una nota – ha espresso la sua “ferma condanna della violenza teppistica” avvenuta nel corso della manifestazione di protesta a Milano. Violenza “tanto più esecrabile – ha detto – in quanto rivolta contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo”. Mattarella ha espresso “la sua piena solidarietà ai cittadini di Milano, vittime di pesanti danneggiamenti, e alle forze dell’ordine che hanno fronteggiato i violenti con responsabilità e grande senso del dovere”. Dal Presidente della Repubblica sono arrivati anche “gli auguri di piena e rapida guarigione per gli agenti rimasti feriti” e l’auspicio che “i responsabili delle violenze siano assicurati al più presto alla giustizia”.

Maroni e Pisapia – “Pieno sostegno alle forse dell’ordine che stanno fronteggiando a Milano la guerriglia urbana scatenata da imbecilli violenti che devono finire in galera”: così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni commenta su twitter quanto accaduto al corteo May Day-No Expo di Milano.

“Isolare, individuare, punire senza se e senza ma i delinquenti che stanno devastando Milano”, ha dichiarato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

Schifani, contro Alfano banditismo politico – “Voglio innanzitutto sottolineare la grande professionalita’ delle forze dell’ordine che hanno evitato scontri fisici, feriti o addirittura morti e tenuto sotto controllo la situazione con delinquenti noti all’Europa per altre manifestazioni simili. La polizia ha anche evitato depistaggi che volevano consentire a questi delinquenti di arrivare al centro di Milano”. Cosi’ il capogruppo di AP al Senato, Renato Schifani, interviene al Gr1 Rai sugli scontri di ieri a Milano nella giornata inaugurale dell’Expo. C’e’ chi chiede pero’ le dimissioni del ministro Alfano, gl viene fatto notare: “E’ la solita cantilena, mi sembra quasi un banditismo politico. Il ministro Alfano e tutta la struttura degli Interni – sottolinea – hanno garantito che non si consumassero episodi pericolosi per l’incolumita’ dei cittadini, per le forze dell’ordine e gli stessi black bloc. La sicurezza del Paese e’ un patrimonio di tutti e non va fatta oggetto di demagogia, perche’ Alfano sta facendo bene”, conclude.

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