«Uno scempio che ferisce nell’anima e per il quale vogliamo giustizia», dice Piera Rosati, presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane di fronte all’atto di «inaudita crudeltà» perpetrato ai danni di tre inermi cuccioli, un maschietto e due femminucce di circa tre mesi, gettati in un dirupo dal loro stesso proprietario a Balsorano (AQ).
Infatti, la Legge 189 del luglio 2004 prevede che le associazioni animaliste possano rappresentare i diritti lesi degli animali in qualsiasi sede e grado di giudizio. La stessa legge prevede la reclusione da quattro mesi a due anni, per “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”. Questo «gravissimo» episodio quindi verrà seguito dalla LNDC, anche giuridicamente, per assicurare una giusta ed esemplare pena a chi ha commesso il fatto.
«L’efferato animalicida, scoperto e denunciato in seguito alle indagini degli agenti della Guardia Forestale, – si legge in una nota divulgata – che avevano ritrovato i corpicini dei poveri animali, ha infatti confessato di aver infierito sui cagnolini prima picchiandoli con un bastone, poi legandoli con dei lacci di nylon attorno al collo e infine buttandoli giù da una scarpata vicina a una sua proprietà».
Lega Nazionale per la Difesa del Cane loda l’operato del Corpo Forestale, auspica una condanna esemplare e annuncia che si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario perché, conclude la presidente LNDC: «barbarie di questo genere non devono e non possono restare impunite in un Paese civile. Chiederemo la punizione per il reato di uccisione di animali, che prevede una pena fino a due anni di detenzione, aggravato dall’aver agito con ferocia e senza necessità».
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