È scandalo a Roma: scuole a pezzi e occupazioni abusive
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È scandalo a Roma: scuole a pezzi e occupazioni abusive

A Roma ci sono ex bidelli che vivono da anni negli alloggi di servizio. Rusconi (presidente Anp): "Segnalo il problema all'assessore Cattoi, ma la giunta boccia tutto".

È scandalo a Roma: scuole a pezzi e occupazioni abusive
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23 Agosto 2014 - 10.02


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di Claudio Bellumori

Istituti a pezzi, amianto sui tetti, bidelli in pensione che occupano gli alloggi delle scuole. Succede a Roma – e anche nel resto del Lazio – senza che nessuno batta ciglio. O meglio, qualcuno ci prova. Lui è Mario Rusconi, presidente provinciale e regionale dell’Associazione nazionale presidi (Anp).

Tra meno di un mese elementari, medie e superiori apriranno i battenti. Eppure esistono strutture che restano – da anni – un colabrodo: il liceo Albertelli, il Virgilio, il liceo Scientifico Netwon. Questi sono alcuni nomi, ma le situazioni di emergenza sono tante. Troppe. A ciò si sommano vicende al limite del paradosso, con permanenze abusive ‘addolcite’ da orticelli e piante ornamentali.

L’analisi. “È inutile cominciare i lavori quando gli studenti sono all’interno delle scuole – spiega Rusconi a Roma Post – questo avviene perché manca la cultura preventiva. In Trentino Alto-Adige, ad esempio, per un’infiltrazione ci si muove subito, non si attendono tre o quattro anni. Per capirci, la ‘macchina’ parte all’istante e non quando cade il cornicione. E tutto avviene sia con maggioranze di centrosinistra che di centrodestra. Se penso a quei luoghi, mi viene in mente un proverbio cinese: non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che mangi il topo”.

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Utenze in nero. Gli alloggi di servizio e le occupazioni abusive vanno a braccetto. In molti casi le chiavi non sono consegnate dai bidelli, i quali – anche in pensione – restano in quelle quattro mura. In alcuni casi, gli ‘appartamenti’ passano in eredità ai figli. “Ho segnalato la situazione all’assessore comunale Cattoi – rivela Rusconi – dopo il colloquio, molto cordiale, mi è stato assicurato che sarebbero stati presi provvedimenti. Da quanto ho appreso, la giunta ha preferito non andare oltre e ha bocciato la proposta dell’assessore”. Duecento istituti (materne, elementari e medie) sono di competenza del Comune, un’ottantina (scuole superiori) della Provincia. “Sei ragazzi giocano a calcio in cortile – afferma in tono ironico Rusconi – e il pallone finisce in quei ‘giardini’ è finita. Nel senso che la sfera non verrà bucata ma sarà regalata ai nipotini”.

Provvedimenti. “Basterebbe un’ordinanza di sgombero per porre fine a tali casi – chiosa il presidente provinciale e regionale di Anp – ma il processo appare difficile. Da una parte c’è troppa demagogia, dall’altra esiste una burocrazia farraginosa e poco competente. Una volta mi chiamarono dalla Provincia e mi chiesero dove si trovasse un istituto: Roma nord, Roma sud e via cantante. Io risposi ‘al centro’ e dall’altra parte mi domandarono ‘ma a nord o a sud?’”. Di episodi bizzarri ce ne sono a iosa. E Rusconi ne cita un altro. “Vicino al Liceo Netwon c’è una palazzina dove si cucinano cibi speziati. Qualcuno ha deciso di fare un buco sul muro della scuola e far passare un tubo. Così adesso anche i ragazzi possono assaporare quelle fragranze. Chissà, probabilmente è un modo per avvicinarli alla ristorazione etnica. Comunque sia è stato bucato un edificio scolastico. Quattro anni fa ho effettuato la denuncia – conclude – e ancora siamo alle solite”.

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