Caso Mose, la Giunta deciderà sull'arresto di Galan
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Caso Mose, la Giunta deciderà sull'arresto di Galan

Il relatore Mariano Rabino (Sc) sottoporrà oggi il testo al voto della Giunta autorizzazioni della Camera.

Caso Mose, la Giunta deciderà sull'arresto di Galan
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10 Luglio 2014 - 10.31


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“Alla luce delle risultanze istruttorie emerse a seguito dell’approfondito lavoro maturato in questa sede, formulo la proposta di deliberare nel senso di concedere l’autorizzazione richiesta” nei confronti di Giancarlo Galan. È quanto si legge nel documento preparato dal relatore Mariano Rabino (Sc) che oggi sarà sottoposto al voto della Giunta autorizzazioni della Camera.

Il relatore darà dunque parere favorevole all’arresto del parlamentare di Forza Italia. La Giunta – si legge nel testo di 10 pagine, “non può e non deve sovrapporsi all’autorità giudiziaria nel valutare se le predette conclusioni siano condivisibili, né se la custodia in carcere sia necessaria o opportuna. Deve invece limitarsi a verificare se la coerenza logica tra fatti, riscontri e qualificazione giuridica delle condotte, coerentemente ad uno sviluppo investigativo e procedimentale che non sembra affetto da fumus persecutionis, conduca a formulare una richiesta di misura cautelare plausibilmente motivata”.

“E questo – ha osservato Rabino – è il mio convincimento nel caso concreto, che poggia le basi sull’esigenza di affermare il principio di uguaglianza tra i cittadini. E, dunque, non potendosi riconoscere alcun privilegio personale per i membri delle Camere, deve esserci parità di trattamento tra il parlamentare e coloro che sono stati colpiti da misure cautelari nella medesima ordinanza, alcuni dei quali peraltro hanno già ottenuto modifiche migliorative della misura adottata nei loro confronti da parte del Tribunale della libertà”.

Rabino ha detto anche che le nuove norme introdotte con il decreto carceri del 28 giugno sulla concessione dei domiciliari per reati con pene inferiori ai tre anni non incidono sulla valutazione favorevole alla richiesta di arresto, come invece aveva suggerito il deputato di Forza Italia in una delle sue memorie difensive.

“Esprimo la convinzione – ha spiegato nella relazione – che la nuova disciplina introdotta dal citato decreto-legge n. 92 non abbia incidenza rispetto alla questione all’esame della Giunta. In primo luogo, rilevo che rientra nelle competenze della Giunta per le autorizzazioni esclusivamente il compito di verificare se nella richiesta dell’Autorità giudiziaria siano ravvisabili elementi sintomatici di un qualche intento persecutorio. Evidentemente, nessuna interferenza su questo giudizio può derivare dallo ius superveniens riferito all’istituto giuridico della misura custodiale oggetto di richiesta. Non si può certo riconoscere il fumus persecutionis in un provvedimento giudiziario per il fatto, del tutto opinabile, che esso in ipotesi non sia conforme ad una disposizione che non esisteva al momento della sua emanazione”.

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