«Non c’è nessuna querelle, l’ho già spiegato ieri. Il Museo di Torino lo conosco bene, è un bellissimo museo che parla della storia del cinema di tutto il mondo. Io penso che Cinecittà sia il luogo più adatto per un museo che si occupa della grandezza del cinema italiano, un museo multimediale. Non c’è nessun conflitto, sono due cose che si integreranno». è intervenuto così, smorzando gli animi, il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini, durante una conferenza stampa alle Terme di Diocleziano, rispondendo a chi ha chiesto della polemica sorta con il Museo del cinema di Torino, dopo il suo annuncio, ieri, della nascita di un Museo nazionale del cinema italiano a Cinecittà.
Ugo Nespolo, presidente del Museo del Cinema di Torino, aveva lanciato una frecciatina al ministro, dichiarando: «Il ministro dovrebbe pensare a chiudere i musei che non funzionano, invece di aprirne di nuovi. E con i soldi che risparmia aiutare quelli che vanno bene». Ma Franceschini non è caduto nella provocazione, affermando appunto che i due musei coesisteranno, proprio perché avranno due mission differenti.
Insomma quando si parla di cinema, Roma e Torino non riescono mai a dialogare. Del resto ancora viva è la polemica che ha accompagnato lo slittamento nel 2012 del Festival del cinema di Roma a ridosso (appena 5 giorni di differenza) della trentesima edizione del Torino Film Festival.
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