Angelino l’ha promesso e l’ha fatto: dopo la misera figura rimediata dallo Stato italiano, soprattutto grazie al ministro dell’Interno, per essersi inginocchiati davanti al capo ultras, c’era bisogno di gesti esemplari, di fare la faccia feroce per rifarsi una verginità perduta.
Così a Genny ‘a Carogna sono stati dati 5 anni di Daspo e tra le motivazioni c’era anche quella di aver indossato una maglietta con scritto “Speziale libero”. Ora, per quanto la maglietta possa essere detestabile e vergognosa, siamo pur sempre in presenza di un’opinione (per quanto ripeto sbagliata e discutibile) secondo la quale l’ultrà condannato per l’omicidio Raciti sarebbe innocente e si auspica una revisione del processo.
Pochi giorni fa, in occasione del famigerato [url”applauso i dirigenti del Sap”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=57509&typeb=0&Uccisero-aldrovandi-applauditi-al-congresso-del-Sap[/url] non avevano auspicato una revisione del processo per gli assassini di Federico Aldrovandi? E usando questo metro, non avrebbero meritato il Daspo anche loro?
Alfano ricorda, forse, quei manifesti con la scritta “Via le Br dalle Procure”, realizzate dal dirigente di un partito di cui lui era il numero 2? E che Daspo andava comminato nei confronti dell’ autore di quella vergogna politica? Quali provvedimenti si sarebbe dovuto prendere nei confronti di quei militanti pidiellini, guidati proprio da Angelino Alfano, che andarono [url”a manifestare sotto il tribunale di Milano sostenendo che Silvio Berlusconi”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=41156&typeb=0[/url] fosse vittima di un’ingiustizia? Non poteva essere considerata anche quella un’incitazione alla violenza? E lo stesso Berlusconi che invoca la revisione del suo processo solo per questo dovrebbe avere un supplemento di pena?
La verità, per quanto possiamo non avere alcuna ammirazione nei confronti di Genny ‘a Carogna, è che questo tentativo maldestro e postumo di vendicarsi nei confronti di colui che fino a poche prima era un interlocutore privilegiato è stato un manifesto all’ipocrisia. Forse c’erano altri 100 motivi per dare il Daspo al capo ultrà, ma ne è stato scelto uno che costituisce un precedente pericolosissimo per la libertà d’opinjone: Berlusconi libero? Daspo per 5 anni a chi lo dice! Anzi no: Daspo a vita. [G.Cip]
