Olio, vini (dal Barolo al Chianti), Parmigiano Reggiano, aceto balsamico e pasta. Sono i cinque prodotti italiani più taroccati nel mondo, in primis dalla Cina, e per i quali ancora non sono previste tutele sufficienti a garantire la tutela della qualità del prodotto. Qualità che invece dovrebbe da ora essere garantita per la bevanda spagnola per eccellenza, la Sangria, che da ora potrà essere fatta solo con vini spagnoli o portoghesi.
Lo ha deciso la plenaria del Parlamento europeo, approvando un accordo per riformare le norme per l’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei vini aromatizzati, inclusa la limitazione del nome “sangrìa” per questi vini prodotti in Spagna e Portogallo. La novità ha avuto il via libera col voto della maggioranza dei deputati. Gli Stati membri avranno un anno di tempo per inserire la nuova normativa nelle legislazioni nazionali.
I nuovi limiti non impediranno ovviamente di produrre sangria in altri paesi europei, ma in questo caso l’uso del termine dovrà essere affiancato a quello di “bevanda aromatizzata a base di vino”. Inoltre sarà necessario indicare con chiarezza il Paese d’origine del prodotto.
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