Baby squillo, ecco i verbali: in due giorni guadagnavo 800 euro
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Baby squillo, ecco i verbali: in due giorni guadagnavo 800 euro

È stata interrogata Aurora, la quindicenne dei Paroli, che era costretta dalla madre a prostituirsi a Roma. «La vita senza problemi», questo secondo Aurora era «il mio scopo».

Baby squillo, ecco i verbali: in due giorni guadagnavo 800 euro
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27 Novembre 2013 - 09.43


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Si chiama Aurora, ha appena 15 anni, bella, forse troppo bella per la sua età. Ma questa non è una colpa. È la ragazzina dei parioli finita al centro dello scandalo delle baby prostitute dei Parioli. A quanto si è appreso era la madrea costringerla a prostituirsi. Con lei è stata interrogata anche l’amica, Azzurra, di 16 anni.

La sua vita è cambiata all’improvviso e ai magistrati ha detto: «Non lo so, non lo so, non so nemmeno se ce la farò» ad andare avanti «e sinceramente non so nemmeno se ce la faccio a non rifarlo… cioè è difficile adesso per me pensare che devo andare con i mezzi pubblici, io giro con il taxi».

Cosa la spingeva a prostituirsi? La vita senza problemi, questo secondo Aurora era «il mio scopo». Il 28 ottobre scorso, mentre sua madre viene portata in carcere insieme agli uomini che l’hanno sfruttata, lei racconta i suoi ultimi mesi, la vita che faceva, gli incontri con gli uomini. «Io mi sdoppiavo quando andavo là… non lo so, cioè può sembrare strano questo che sto per dire, ma sembra una cosa tanto… tanto grave, ma alla fine non lo è, secondo me. Secondo me non lo è». Pm: Quale? Aurora: Questa cosa che io mi prostituisco insieme a … Secondo me non è grave dal momento in cui Mirko ci obbliga, ma lui non ci obbliga, cioè lui non ci ha mai obbligato. Pm: Ti è mai capitato che ti sia rifiutata? Aurora: Sì e lui si incazzava e io dicevo “no questo no, non mi va. Vacci te”. Pm: Perché non ti piaceva il personaggio? Aurora: No, non mi andava, cioè ero stanca… non mi andava io certe volte mi veniva pure di dirgli in faccia: “senti aho, maio c’ho quindici anni”».

Il miraggio erano i soldi facili. E lei non lo nega: «Io voglio troppo, penso anche tutti gli adolescenti, soprattutto me e Letizia, noi vogliamo troppo. La macchinetta, voglio quello, quell’altro, voglio tanti vestiti e mia madre può, però fino a un certo ambito. Io le cose che ci facevo, detto proprio con tutta sincerità, era taxi, vestiti, shopping, tutto quello che volevo… vestiti, tanti vestiti, sigarette, la sera uscire, borse di marca. Cioè comprarmi quello che io vedevo nelle vetrine dei negozi, mi piaceva e me l’andavo a comprare, cioè senza nessun problema. Era questo il mio scopo… »

Il Pm poi le ha chiesto: Quanti incontri al giorno facevate? Aurora: «Se ci andava male due a testa, o insieme, sempre due comunque. Se c’andava bene pure… la volta che è andata bene che poi io sono partita per Ponza, in due giorni c’avevamo 800 euro in tasca».

La ragazzina adesso vive in un luogo protetto, lontano dalla famiglia, dagli amici. Nonostante la sua maschera fatta di trucco, vestiti, soldi e serate mostra la fragilità dei suoi anni. E quando le chiedono che cosa succedeva quando doveva incontrare un cliente, ammette: «Non è facile, cioè sembra facile ma non è per niente facile. Cioè hai la testa tutta da un’altra parte, devi pensare a tremila cose, poi quando arrivi là stai imbarazzata, pensi “che cosa sto facendo?”. E alla fine lo penso che lo faccio per soldi… Io certe volte dico “ma che cazzarola sto facendo” e certe volte dico “questa cosa mi serve”. Cioè tutto quello che io voglio è una possibilità economica mia, questo secondo me è l’unico modo. Cioè perché o mi vado a spacciare la droga oppure faccio questo».

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