Putin dal Papa, poi a cena dal Cav

Il premier russo è arrivato a Roma con 11 ministri e 50 auto. Misure di sicurezza straordinarie. Ha già incontrato Bergoglio, Napolitano e Prodi. Domani vedrà Letta a Trieste.

Putin dal Papa, poi a cena dal Cav
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25 Novembre 2013 - 19.28


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È durato circa 35 minuti il colloquio privato tra papa Francesco e il presidente russo Vladimir Putin nella Sala della Biblioteca dell’appartamento papale. Il colloquio, cominciato con quasi 50 minuti di ritardo, è avvenuto alla presenza di un interprete.

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Il primo a raggiungere la capitale è stato nella tarda mattinata il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, giunto al Leonardo da Vinci a bordo di un Tupolev 204. Un altro aereo porterà poi poco dopo le 15 a Roma il ministro della Difesa, Anatoly Antonov. Per consentire gli spostamenti in città delle varie delegazioni russe, nei giorni scorsi un charter cargo operato con un Ilyushin 76 ha trasportato auto di rappresentanza con tecnici e autisti.

Per il Cremlino l’udienza ha rivestito «un significato particolare», dopo l’oggettiva convergenza verificatasi nei mesi scorsi tra Santa Sede e Russia nell’affronto della crisi siriana, entrambe contrarie a un intervento armato occidentale e favorevoli a un’iniziativa diplomatica per arrivare alla distruzione delle armi chimiche possedute da Assad. Proprio la sanguinosa crisi siriana e l’urgenza di un ritorno alla pace nella regione al centro dell’incontro in Vaticano. Sulla Siria è intervenuto stamani anche il ministro degli Esteri russo Lavrov: “Sarebbe un gravissimo errore e una responsabilità criminale – ha detto – trascurare la possibilità” di trovare una soluzione con la conferenza di Ginevra 2.

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Sullo sfondo l’auspicio espresso dal Patriarcato di Mosca che la visita di Putin in Vaticano aiuti a rafforzare le relazioni tra Russia e Santa Sede e anche quelle tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana. Pochi giorni fa, il 12 novembre, il Papa ha ricevuto il metropolita Hilarion, considerato il “ministro degli esteri” del Patriarcato di Mosca, nello stesso giorno in cui il patriarca Kirill accoglieva a Mosca il cardinale di Milano Angelo Scola. Riferendosi alla possibilità di un incontro in territorio neutro tra il patriarca e il Papa, il metropolita Halarion aveva detto: “Non siamo ancora pronti per dire quando e dove avverrà questo incontro ma siamo pronti per preparare e lavorare a questo incontro”.

Greenpeace – In occasione della visita in Italia del Presidente Putin, un gruppo di attivisti di Greenpeace Italia ha lanciato un appello per la liberazione definitiva degli Arctic30, ancora accusati di vandalismo. Gli attivisti, accompagnati da un orso polare riferisce Greenpeace – hanno esposto striscioni con il messaggio “Liberate Cristian” e “Free the Arctic 30” davanti al Vaticano, Palazzo Chigi e al Quirinale dove sono previsti gli incontri.

Il programma della visita di Putin in Italia – L’agenda è fittissima e il tempo che trascorrerà a Roma prima del vertice italo-russo di Trieste è davvero poco, ma Vladimir Putin non poteva certo rinunciare a un rendez-vous serale (ore 21) con il vecchio amico Silvio Berlusconi. E così, dopo gli incontri con Papa Francesco e il presidente Giorgio Napolitano, il leader russo si recherà a Palazzo Grazioli nella settimana più difficile del Cavaliere. Che, a sole 48 ore dal voto del Senato sulla sua decadenza, potrà così trovare il conforto di un amico dal quale non è mai stato abbandonato.

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Già il 5 agosto, all’indomani del verdetto della Cassazione, erano rimbalzate voci di una visita-lampo di Putin all’amico in difficoltà. L’incontro non avvenne ma, in fondo, è stato solo rimandato. Il Cavaliere potrebbe trovare ben più di una spalla su cui sfogarsi. Putin, secondo i retroscena più estremi emersi su alcuni quotidiani nei giorni scorsi, potrebbe addirittura consegnare a Berlusconi un passaporto diplomatico russo per fornirgli una via di fuga dalle toghe. Fantapolitica? Può darsi, ma di certo la Costituzione russa dà al presidente questa prerogativa. E in gennaio lo stesso Putin accordò con un decreto all’attore francese Gerard Depardieu – in cerca di una nuova residenza per sfuggire alla tassa sui super ricchi di Hollande – la cittadinanza russa.

A Roma – martedì invece volerà a Trieste per il vertice intergovernativo italo-russo dove vedrà il premier Letta – Putin avrà altri importanti appuntamenti: l’udienza dal Papa nel pomeriggio e la cena al Quirinale con Napolitano, con in mezzo un altro “fuori programma”, l’incontro privato con Romano Prodi in un albergo della capitale. Ma i riflettori saranno tutti puntati sulla serata a Palazzo Grazioli e su un’amicizia dall’aneddotica ricchissima. Basti pensare alla foto del 2003 con i due leader sorridenti e sotto due enormi colbacchi a cena, nella foresta di Zavidovo, a 21 gradi sotto zero. O al bilaterale del 2008 a Porto Rotondo quando il Cavaliere, per difendere il suo amico incalzato da una giornalista russa su una presunta relazione con una giovane deputata, mimò con le mani un mitra, indirizzandolo alla cronista.

A testimonianza di un reciproco aiuto – dalla politica internazionale alle vicende personali – che i due si sono sempre assicurati. E solo nel settembre scorso, parlando al forum del Club di Valdai e con Prodi che sedeva al suo fianco, Putin era tornato a difendere, a modo suo, Berlusconi. “E’ sotto processo perché vive con le donne. Se fosse omosessuale nessuno lo avrebbe toccato con un dito”, aveva detto il leader.

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