L’Aquila chiama e Valsusa risponde. È stata indetta un’assemblea pubblica nel capoluogo abruzzese, colpito dal sisma il 9 aprile del 2009, per discutere della proposta di trasferire i finanziamenti per i lavori del Tav – stanziati nelle passate Leggi di Stabilità e nella bozza 2013 in corso di approvazione – a favore della ricostruzione materiale, economica e sociale dell’Aquila.
La proposta vuole anche suggerire una riflessione più generale sulla possibilità di seguire un nuovo modello di sviluppo che preveda investimenti duraturi e occupazione stabile per la messa in sicurezza di tutti i territori dai rischi sismici e idrogeologici, un modello alternativo alla logica delle grandi opere, in troppi casi rivelatesi di dubbia utilità e foriere di devastazioni ambientali e speculazioni economiche.
L’immagine che sta girando [url”su Twitter”]https://twitter.com/NoTav_Rivalta[/url] parla chiaro, senza tanti giri di parole: spendere 8,5 miliardi per scavare il tunnel del Tav in Piemonte (un’opera alla quale si sono opposte migliaia e migliaia di persone non solo in Italia) quando invece il governo potrebbe destinare questi fondi alla ricostruzione dell’Aquila, duramente colpita da un sisma e le cui ferite sono ancora oggi profondamente aperte. Nelle casse aquilane mancano ancora 5,2 miliardi per completare la ricostruzione degli edifici e delle opere d’arte danneggiate quasi cinque anni fa.
L’Aquila oggi e domani ospiterà le delegazioni dei NoTav di tutta Italia e, soprattutto, quelli della Valsusa (sta arrivando anche Marco Scibona, deputato da sempre in prima linea contro il Tav).
Qualche tempo fa Ettore Di Cesare, consigliere comunale di Appello per L’Aquila, ha sposato l’idea del comitato locale 3e32 scrivendo una lettera a Sandro Plano, presidente della Comunità Montana della Valsusa e punto di riferimento istituzionale (assieme ai tanti sindaci No Tav della Valle) del movimento, per invitarlo all’Aquila e discutere della proposta, al fine di fare rete e accogliere le istanze dei territori che rappresentano al livello istituzionale.
Plano ha recepito l’invito e con Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila, ha organizzato l’incontro di oggi e domani. Si parlerà di legge di stabilità e ricchezza pubblica, di come le risorse vengono assegnate a territori come la valle di Susa che respingono dei progetti imposti e vengono tagliate a territori come quello aquilano dove i progetti invece sono necessari e voluti dalla popolazione.