Una prece non si nega a nessuno, nemmeno a Erik Priebke. Almeno così la pensano in Vaticano. “L’autorità ecclesiastica – si legge in una nota del Vicariato di Roma in merito ai funerali religiosi negati al boia delle Fosse Ardeatine – considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio, finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose, dovessero avvenire in forma strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta”.
Questa proposta “è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke” che tramite una terza persona, sabato scorso aveva presentato la richiesta delle esequie. Il Vicariato conclude precisando che “nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall’Ordinario”.
Pronta la replica del difensore dell’ex ufficiale nazista responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, il quale annuncia che in funerali si faranno domani in forma privata: “Sarà una funzione privata, come ho sempre detto il vicariato non ha mai vietato di fare i funerali. Troveremo un luogo che non dia fastidio a nessuno” per dare “la possibilità ai parenti di vivere un momento di raccoglimento” ha concluso l’avvocato Paolo Giachini.
In seguito si è saputo che questa mattina la Questura aveva notificato all’avvocato di Erich Priebke il decreto con cui il questore Fulvio della Rocca vieta, per motivi di ordine e sicurezza, nell’ambito di tutta la provincia di Roma. “Le funzioni relative alle esequie ed al trasporto della salma dell’ex ufficiale delle Ss” è scritto nella nota, avvengano in forma pubblica e solenne, nonché lo svolgimento di qualsiasi manifestazione pubblica.