Si è conclusa su una delle belle spiagge del ragusano la vita di 13 persone in fuga dai Paesi africani sconvolti da guerre, dittature e carestie. I migranti deceduti sono annegati a pochi metri dalla riva sul litorale di Sampieri a Scicli dove si è arenato il barcone su cui si trovavano. Secondo i bagnanti che per primi hanno partecipato alle operazioni di soccorso, al momento della tragedia sul natante lungo solo otto metri si trovavano almeno 150 persone, compresi donne e bambini. Secondo i testimoni le vittime sono state costrette dagli scafisti a tuffarsi a colpi di cinghia.
I morti sono tutti uomini adulti, mentre sono in corso controlli di sommozzatori per cercare eventuali dispersi. Due uomini, probabilmente di cittadinanza libica, sono stati fermati dopo lo sbarco perché indicati come presunti scafisti e responsabili della tragedia. Secondo una testimonianza raccolta da fonti d’agenzia la barca sarebbe partita dalle coste libiche e i profughi hanno pagato una somma compresa tra 300 e mille euro. A provocare la morte dei 13 uomini ha contribuito il mare molto agitato. In poco tempo la forza delle onde li ha sopraffatti e per loro è stato impossibile raggiungere la spiaggia se non da cadaveri.