Confesso: avrei voluto paragonarli a Gianni e Pinotto. Ma poi mi sono trattenuto dall’offendere una coppia di comici che si sarebbero rivoltati nella tomba se qualcuno li avesse paragonati ad Alfano Angelino e Brunetta Renato, la nuova coppia del bagaglino politico forzaitaliota che sta scaldando i motori in attesa di una campagna elettorale che sarà giocata sui temi di alta politica: pernacchie, improperi, ululati, comunisti e toghe rosse. Del resto quando c’era Lui i ristoranti erano pieni e non si trovava un posto in aereo, notoriamente.
Invece penso che sia più appropriato il termine di bruscolinari dell’esternazione politica. Detto con rispetto e simpatia verso i venditori di bruscolini, olive dolci e lupini. Pochi spiccioli al cartoccio.
Perché i due fanno venire in mente una mirabile scena di Un americano a Roma, di Alberto Sordi quando il nostro, con il nome d’arte di Santi Bailor, viene costretto a danzare con le sue girls “a tempo de bruscolinaro”. Ossia a luci accese, con il pubblico distratto in attesa dei numeri migliori che compra i bruscolini.
Novelli Santi Bailor (ma assai meno simpatici) i due hanno passato il week end a dichiarare a tempo di bruscolinaro, in attesa del Capo.
Brunetta tra un comunista a Fassina, una minaccia a Saccomanni, un ricatto su Imu, Iva, grazia a Silvio e grazia al lasciamo perdere è arrivato a dire che la protesta contro le grandi navi che passano a pochi metri da piazza San Marco è un po’ terroristica. E infatti Schettino è un’invenzione della stampa sovversiva.
Alfano, senza aver capito un beato lasciamo perdere, ha dato lezioni di morale e etica a Rodotà, forte della sua diamantina esperienza a fianco dell’uomo dalla moralità indiscussa Silvio Berlusconi. Poi ha ironizzato sul Pd (ossia sparare sulla Croce Rossa) dicendo che le sue riunioni sono noiose e ammuffite, nulla a che vedere con l’entusiasmo di Forza Italia. Giusto. L’entusiasmo di applaudire il padrone, di arruffianarsi il padrone, di essere nominati o rimossi dal padrone. Sono davvero invidioso di coloro che si entusiasmano nell’essere servi di qualcuno. Quasi quasi mi vado a comprare un cd di Apicella perché Bach e Vivaldi sono noiosi e ammuffiti. Ce la vedete Ruby ballare la toccata e fuga in re minore? Al massimo ci vorrebbe un refuso perché ad Arcore possano prenderla in considerazione.
Così mentre il Papa a Cagliari ha di nuovo scosso le coscienze scagliandosi contro l’idolatria del dio denaro (che noia, che muffa) i due bruscolinari al servizio del nababbo e frodatore del fisco hanno allietato le masse con le loro massime. Del resto, sempre in Un americano a Roma, Sordi-Santi Bailor lo diceva: questo non è un teatro, questo è uno zozzo letamaio. Ecco, appunto.