Un decreto tanto atteso quanto contestato, quello presentato ieri dal Consiglio dei ministri [url”sul femminicidio e sullo stalking”]http://www.globalist.ch/Secure/Detail_News_Display?ID=47633&typeb=0[/url]. Tra le tante polemiche che sono cresciute in queste ore c’è anche l’inserimento di una norma (poi magicamente sparita) riguardante l’inasprimento delle sanzioni nei confronti degli attivisti noTav. L’articolo 10 del decreto è stato poi cancellato dal comunicato diffuso dal governo. Perché?
Sul social network non si discute solo dell’assurda norma messa lì quasi per caso, ma anche di alcuni provvedimenti relativi alle pene contro il reato di femminicidio, come anche la scarsa attenzione verso i centri anti violenza, realtà che sono l’ancora di salvezza per le vittime di violenze. E poi ancora proteste perché nel decreto è stato scritto che le pene saranno più severe se si tratta di donne sposate e con figli.
Il Decreto non si esprime in relazione alla violenza di genere nel suo complesso, includendo gay, lesbiche, trans, migranti rinchiuse nei Cie e separa le vittime donne con figli e donne senza figli, soggetti comunque “deboli”, a detta dello stesso Letta, che incorrerebbero in sanzioni autoritarie nel caso in cui volessero ritirare una querela.
“Il #femminicidio è un problema da affrontare e risolvere con serietà. Non è un argomento su cui fare propaganda”, scirvono le DonneViola, a cui si aggiunge la voce di Maria che scirve “E l’attesa per una legge contro il #femminicidio e l’#omofobia, ci fa capire che 6 milioni di anni d’evoluzione ancora non bastano”.
Alessio si unisce al coro delle proteste: “La morale della favola è che lo stato prova a combattere il sessimo con un decreto legge sessista”. Christian scrive: “Quindi il #femminicidio soppianta il delitto passionale o no? E nel caso del sesso maschile, è previsto il #maschicidio?” e Shibbia poi commenta: “La legge sul #Femminicidio chiarisce che ci sono donne di serie A (madri, mogli, compagne) e donne di serie B”, mentre Frank pone un quesito: “Ma scusi avete approvato la legge sul #femminicidio e contemporaneamente lo #svuotacarceri, come si puniranno i violenti?”.
Giulia sottolinea la mancanza di alcune norme nel decreto: “Decreto #femminicidio for dummies. Niente osservatorio, niente fondi ai centri aiuto, le donne sposate e gravide valgono più delle nubili”. E infine Vito che non si rassegna alle attuali pene inflitte agli assassini: “Per combattere il #femminicidio in Italia, abbiamo bisogno di pene severissime nei confronti di queste bestie,nn farli uscire dopo 2 giorni”.
Argomenti: enrico letta femminicidio