Quest’anno niente Sardegna per Silvio Berlusconi, neanche in occasione del compleanno di Marina, che domani festeggerà 47 anni. Una consuetudine che quest’anno, con questo clima politico e dopo la pesante sentenza della Corte di Cassazione sul processo Mediaset, il cavaliere “non vuole e non può permettersi”, raccontano i suoi.
Il presidente è infatti chiuso nella sua villa di Arcore da martedì sera, stretto nel calore dei familiari e dei fedelissimi, in attesa, riferiscono chi gli è molto vicino, di quel “segnale” dal Quirinale, in attesa quindi che Giorgio Napolitano termini il periodo di “approfondimento e riflessione” annunciato in una nota dopo l’incontro con i capigruppo del Pdl, Renato Schifani e Renato Brunetta.
Ecco allora l’esilio di Silvio Berlusconi a Villa San Martino, dove rimarrà per tutta la settimana prossima, con un piede, assicurano alcuni parlamentari, “fuori dal portone, pronto a prendere la via di Roma”.
Il presidente ha seguito proprio da Arcore “molto attentamente” la direzione di ieri del Pd e soprattutto la riunione della giunta per le Immunità di mercoledì sera. Due ora sono le scadenze a cui Berlusconi guarda con “ansia”. La prima è stata decisa dall’organo parlamentare guidato da Dario Stefano (Sel).
Il presidente della giunta ha infatti notificato all’ex premier “20 gg per esercitare il diritto di difesa presentando eventuali memorie o atti a difesa” nell’ambito del provvedimento sulla decadenza dalla carica di senatore, a seguito della conferma della condanna sui diritti tv di Mediaset. la seconda data è quella del 15 ottobre, termine entro il quale Berlusconi deve decidere se avanzare o meno richiesta di misure alternative e nel caso se scegliere l’affidamento in prova ai sevizi sociali o i domiciliari.
La questione però più urgente, qualora non si trovi un salvacondotto per far rimanere attivo politicamente il Berlusconi, è il futuro della nuova Forza Italia, ancora non nata. In campo l’ipotesi di far guidare la rinascita azzurra alla tanto amata figlia Marina, giudicata da numerosi membri del partito l’unica in grado di competere, dopo il cavaliere, con Matteo Renzi.
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Argomenti: silvio berlusconi