Tenta di violentarle, due 15enni uccidono un uomo

L'episodio è accaduto in un campo alla periferia di Udine. Le due hanno reagito. Subito dopo si sono costituite ai carabinieri. <br>

Tenta di violentarle, due 15enni uccidono un uomo
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8 Aprile 2013 - 14.50


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Un episodio oscuro, i cui contorni sono ancora da chiarire ma che, se le prime rivelazioni fossero vere, sarebbe agghiacciante. Due ragazze udinesi di 15 anni si sono costituite la scorsa notte al Comando provinciale dei Carabinieri di Pordenone autoaccusandosi della morte di Mirco Sacher, un uomo di 60 anni circa, il cui cadavere è stato trovato in un campo alla periferia di Udine.

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Secondo le prime ammissioni, la morte dell’uomo sarebbe stata causata da una loro reazione a un tentativo di violenza sessuale. Poi le
due ragazzine si sarebbero allontanate dal luogo a bordo dell’automobile dell’uomo, quindi l’avrebbero abbandonata per andare a costituirsi ai carabinieri.

Le due ragazzine sono state condotte in Questura a Udine, dove è giunto il magistrato di turno della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Trieste. Gli accertamenti sono svolti dalla Squadra Mobile friulana. L’uomo era stato trovato nel pomeriggio di domenica privo di vita in un campo. Riverso a terra, aveva i pantaloni abbassati. Sul posto era giunto il pm di turno Claudia Danelon.

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Mirco Sacher sarebbe stato strangolato dalle due ragazze. È quanto sarebbe emerso dalla loro deposizione spontanea resa nella notte ai Carabinieri: secondo il loro racconto, le due giovani avevano contattato l’uomo, un amico di famiglia, per chiedergli un passaggio per andare in centro città. A un certo punto però Sacher avrebbe cambiato percorso indirizzandosi verso una zona poco frequentata e là ci sarebbe stato il tentativo di violenza con la loro drammatica reazione. Poi le due giovani terrorizzate si sarebbero allontanate a bordo dell’auto della vittima, una Fiat Punto bianca, imboccando l’autostrada e avrebbero guidato fino a una stazione di servizio nei pressi di Padova, dove avrebbero contattato alcuni amici di Pordenone facendosi venire a prendere. Ora verranno trasferite a Trieste, in stato di fermo, e saranno interrogate da un magistrato della procura dei minori.

Il corpo è stato rinvenuto da un passante. Il testimone ha detto alla polizia di aver visto tre persone – l’uomo e due donne – nello stesso campo dove, più tardi, ha trovato lui stesso il cadavere. Era passato nella zona nel pomeriggio, notando i tre nel campo vicino ad un’auto di piccola cilindrata. Poi si è allontanato ed è tornato nello stesso posto dopo un’ora con il suo cane. E’ stato proprio l’animale ad indicare la presenza di qualcosa di strano: lui si è avvicinato e ha notato il corpo, riverso a terra, coi pantaloni abbassati. Sul posto non c’erano invece più le due donne nè l’auto.

Il procuratore capo non esclude il coinvolgimento di maggiorenni – «Bisogna valutare ancora tutti gli elementi della vicenda. Nulla esclude che vi siano coinvolgimenti di maggiorenni, quindi prima di spogliarci degli atti faremo ulteriori accertamenti». Lo ha detto il Procuratore Capo di Udine, Antonio Biancardi, annunciando che sulla morte di Mirco Sacher verrà aperto un fascicolo a carico di ignoti.

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La versione delle due ragazze però presenta diversi punti da chiarire: le due minorenni devono ora essere trasferite a Trieste, probabilmente in stato di fermo, e saranno interrogate dal sostituto procuratore dei Minori, Chiara Degrassi. La Polizia Scientifica e la Squadra Mobile di Udine stanno effettuando una perquisizione in casa della vittima.

Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso: la morte potrebbe anche essere stata non provocata. Cioè, potrebbe essere avvenuta per una improvvisa caduta o anche per un arresto cardiocircolatorio. Di omicidio ancora non si parla anche se non si esclude che l’uomo possa essere stato soffocato dalle due ragazzine. «Non credo nella morte naturale, ma di fronte a un’aggressione può essere che abbia accusato un malore», ha aggiunto il magistrato Biancardi, spiegando che le ragazze, nelle loro spontanee dichiarazioni, hanno parlato di «legittima difesa».

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