Marò: la pena di morte non è esclusa
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Marò: la pena di morte non è esclusa

Il ministro della Giustizia indiano smentisce la Farnesina: come può il potere esecutivo dare garanzie sulla sentenza di un tribunale?

Marò: la pena di morte non è esclusa
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redazione Modifica articolo

23 Marzo 2013 - 09.24


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È giallo sulla vicenda della pena di morte. Il ministro della Giustizia indiano Ashwani Kumar ha escluso che il governo indiano possa aver fornito un’assicurazione all’Italia che ai due marò, tornati ieri in India, non sarà inflitta la pena di morte. In un’intervista alla tv Ibn, il Guardasigilli di New Delhi è sembrato sconfessare una dichiarazione in questo senso del suo collega Salman Khurshid, il ministro degli Esteri.

«Come può il potere esecutivo fornire garanzie sulla sentenza di un tribunale?», si è chiesto. Khurshid «è anche un avvocato», ha ricordato il ministro della Giustizia, «sta a lui rispondere sul perché abbia detto quelle cose».

La diplomazia indiana ha ricordato come l’applicazione della pena di morte in India sia ristretta «ai più rari tra i casi rari», fattispecie in cui evidentemente non poteva rientrare l’uccisione dei due pescatori indiani del Kerala.

Verrà creato un tribunale speciale – Per esaminare questo spinoso caso, in India verrà costituito un tribunale ad hoc. L’Alta Corte di New Delhi ha emanato ieri sera un’ordinanza per formare uno speciale organo giudicante come stabilito nella sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio. La decisione è stata presa dopo l’autorizzazione del ministro della Giustizia.

Il governo di New Delhi intende ora accelerare il complesso iter. Ai giornalisti il ministro della Giustizia Ashwani Kumar ha detto spera «di ottenere il via libera definitivo dal presidente della Corte Suprema Altamas Kabir già la prossima settimana». Secondo lui, il nuovo tribunale si occuperà del caso con una procedura accelerata (“fast track”). L’organismo dovrà decidere se la giurisdizione sul caso spetta all’India oppure se rientra nell’ambito nel diritto internazionale che prevede la competenza della giustizia italiana in base alla Convenzione Onu sul Diritto del Mare (Unclos).

Il ritorno in India – I due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono arrivati ieri a New Delhi attorno alle 18 locali (le 13:30 italiane). Insieme a loro è giunto nella capitale indiana anche il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura. «Siamo militari, noi andiamo avanti e andremo avanti», hanno detto i due marò.

E si terrà martedì prossimo alla Camera, in un’ora ancora da definire, l’informativa del governo sulla vicenda dei due militari. A riferire dovrebbero essere il ministro degli Esteri e quello della Difesa.

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