Silvio Berlusconi sale sul palco di Piazza del Popolo a Roma e nel suo discorso affronta vari temi, da Pier Luigi Bersani a Mario Monti, passando per i grillini. «Siete davvero tantissimi e siete già tutti pronti per una nuova campagna elettorale, questa volta per vincere davvero alla grande. Da oggi questa piazza la chiameremo piazza del Popolo della libertà». Così esordisce Berlusconi durante la manifestazione organizzata dal Pdl.
Il Cavaliere dice: «Ci avevano dati per agonizzanti e invece eccoci qui. Un popolo che combatte contro la crisi economica e sociale». E poi ironizza: «Lo sapete che non avevo mai visto tanti impresentabili tutti insieme? Perché ci dicono che siamo impresentabili, ineleggibili, collusi. In realtà noi siamo l’Italia migliore e siamo anche la maggioranza dell’Italia». «Siamo maggioranza del Paese», aggiunge.
«Mando un saluto a Gianfranco Fini e a tutto il suo club di gentiluomini. Sono convinto che a Montecarlo non se la passi così male», ha detto Berlusconi. Poi ancora: «Mando un saluto a Di Pietro, spero che le sue braccia che sono tornate all’agricoltura non facciano troppi danni». Berlusconi dal palco manda anche un saluto ad Antonio Ingroia: «Lo hanno mandato in Valle d’Aosta, l’unico posto dove non si è candidato, ora farà le intercettazioni agli stambecchi del Gran Paradiso».
Perlando poi del segretario del Pd, che ieri ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo esecutivo, Berlusconi dice: «È passato più di un mese, dite a Bersani che non ha vinto le elezioni». «Ma l’avete visto Bersani? – ironizza con i manifestanti – Prima del voto era convinto di avere già vinto» ed ora «ha la faccia di uno che ha cercato di smacchiare un giaguaro e il giaguaro lo ha ridotto molto male».
Il Cavaliere aggiunge: «Bersani non ha mai pronunciato la parola sviluppo, il suo unico problema è togliere di mezzo il signor Berlusconi. Scherzano con il fuoco e non capiscono che persino per un grande Paese come il nostro possono esserci scenari drammatici come Cipro».
E ha una battuta anche per il leader dei grillini: «Avete visto ieri Grillo? È andato da Napolitano travestito da dittatore dello stato libero di banana…». «Bersani lo insegue – dice – e tenta con i voti dei grillini di mettere insieme i numeri che non ha. Si tratta di compravendita di parlamentari, no si chiama scouting. È un ribaltone democratico? No, si chiama scouting. Bersani è diventato british e parla di scouting con un accento perfetto, Sono degli ipocriti e sepolcri imbiancati».
Se la sinistra mette le mani sul Colle è golpe – Berlusconi grida al golpe al sol pensiero che «questa sinistra possa mettere le mani anche sul Quirinale». E avverte: «È inaccettabile che questa sinistra dopo avere occupato tutto metta le mani anche sul Colle. Non è accettabile che il capo dello Stato venga deciso nel buio di una stanza da tre-quattro capi di partito. Bersani, Vendola e Monti non possono scegliere loro il candidato e non possono pensare di imporci con un colpo di mano il loro nome, sarebbe un vero e proprio golpe».
«Se Bersani continuerà con questo tentativo assurdo di un governo senza numeri, di un governo di minoranza, sappia che la nostra opposizione sarà durissima, senza sconti in parlamento e nelle piazze». E aggiunge: «Il capo dello Stato deve essere un moderato del centrodestra, dieci milioni di italiani non possono essere esclusi dalle più alte cariche». «Bersani – ha aggiunto – non può deciderlo con Vendola e Monti; e magari invitando Romano Prodi».
«La questione della mia ineleggibilità è lunare» – «Invece di parlare di temi reali del Paese, la sinistra ha messo davanti il conflitto di interessi, l’anticorruzione, il falso in bilancio, la questione lunare della mia presunta ineleggibilità», aggiunge dal palco di piazza del Popolo. Si rivolge ai colleghi parlamentari: «sono questi signori che sono da tanti anni in Parlamento a dover essere ineleggibili perché, spiace dirlo, ma sono irresponsabili, fuori dalla realtà, non sanno ascoltare il Paese e non capiscono il dramma di imprenditori e disoccupati, l’incubo di chi riceve cartelle minacciose dall’Agenzia delle Entrate».
«Presenteremo nei prossimi giorni – continua – i primi 4 ddl per abolire e restituire l’Imu e per modificare i poteri del “mostro” Equitalia», ha detto Berlusconi da piazza del Popolo. «Gli altri chiacchierano – dice – noi lavoriamo per il cambiamento».
Non risparmia neanche i giornalisti – «Floris, Annunziata e Gruber: non sono io a vedere comunisti da tutte le parti, sono loro che sono comunisti e me li ritrovo in tutti gli studi televisivi. Infatti a forza di veder comunisti, mi sono venuti gli occhi rossi e la congiuntivite».
Cartelli e striscioni – Tra i tanti striscioni e cartelli tra la folla se ne vede uno che dice “Cosentino libero”. Lo striscione è appeso su un muro che costeggia la piazza dalla parte opposta alla terrazza del Pincio, ma non è l’unico a destare l’attenzione. Sempre tra le scritte che compaiono ce ne è una che recita “Io ho votato Pdl, non mi arrestate”. Su un cartellone invece compare la scritta “Non rompete i cog…ni a zio Silvio. Saluti da Grimaldi (Cs)”. Proprio sotto il palco invece c’è una grande bandiera tricolore con la scritta “Silvio non sei solo”. In piazza c’è anche Alessandra Mussolini con un cartello in cui c’è scritto: “Impresentabile”, un chiaro riferimento alle parole pronunciate da Lucia Annunziata.
Proprio la giornalista Lucia Annunziata è bersaglio dei “berluscones”, protagonista di altri cartelli: “Annunziata razzista, inciti all’odio di Stato!, si legge su alcuni, “Giornalista dei miei stivali”, “Impresentabile sarai tu e tutti quelli come te”, fino ad arrivare ad una vera e propria minaccia, “Annunziata vieni qua a calci in c… ti prendiamo”.
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