È di venerdì scorso la notizia di una 25enne romana che, dopo aver partorito, [url”ha gettato il proprio figlio in un cassonetto”]http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=40680&typeb=0&01-03-2013–Partorisce-e-getta-il-feto-arrestata-25enne[/url] dopo averlo chiuso in una busta di plastica a Roma. «Sarà che in questo momento vedo le cose con una sensibilità superiore, ma a quella donna che ha partorito il suo bambino e lo ha gettato tra i rifiuti, uccidendolo, riserverei lo stesso trattamento. Quindi, con la stessa fine!». È il post inserito su Facebook, dall’assessore provinciale alla Cultura Chiara Capelletti (ex An ed ex PdL, passata ai Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale), intervenuta sul caso.
L’intervento ha provocato, sempre su Facebook, molte reazioni. Michele Aglio, grillino, autore di un libro sul tema (‘A,Medeo’: la sindrome di Medea, la madre che uccide i figli), ha commentato: «Come credente, prego per l’anima di quel bimbo e per l’anima di quella madre. Bisogna saper perdonare, come insegnava Giovanni Paolo II e insegnava Benedetto XVI. Chi non fa la scelta soggettiva di perdonare è perché odia, odia se stesso, odia la propria vita. E l’odio distrugge l’amore. Perdonare, perdonare, perdonare».
si dissociando Laura Carlino, ex consigliere del PdL: «Il perdono è una scelta soggettiva che prescinde dalla punizione per il delitto commesso. Se fanno fuori tuo fratello, sei libero di perdonare l’assassino, ma ti opporrai anche alla punizione? In questo caso, poi, la punizione dovrebbe essere esemplare, Il vostro buonismo è quello che porta i delinquenti a uscire di galera dopo due giorni. Basta, basta. e io sono una persona umana, ci penserà Dio a perdonare».
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