Rivolta degli immigrati al Cie di Ponte Galeria

Un gruppo di immigrati che devono essere espulsi ha dato vita alla protesta bruciando materassi e suppellettili sul tetto della struttura romana. Due feriti.

Rivolta degli immigrati al Cie di Ponte Galeria
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18 Febbraio 2013 - 15.30


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Rivolta al Cie di Ponte Galeria, alle porte di Roma. Un gruppo di migranti del centro si è asserragliato nella struttura impedendo l’accesso dall’esterno in circa metà della centro stesso: alcuni immigrati hanno dato alle fiamme materassi e suppellettili e alcuni sono saliti sui tetti. I vigili del fuoco sono intervenuti con tre squadre per spegnere l’incendio e la polizia sta ripristinando l’ordine.

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Sul posto anche il commissariato di Fiumicino. Ci sono due feriti: una funzionaria di polizia che per contenere la sommossa si è rotta una mano e un finanziere in servizio nel Cie.

Fabio Nobile, candidato di Rivoluzione civile per la Regione Lazio, e Gianluca Peciola, coordinatore di Sel per l’area metropolitana di Roma, in due comunicati parlano di «luoghi di privazione della libertà personale e di sistematica violazione dei diritti umani» da «chiudere tutti» per poi «varare una radicale riforma delle leggi sull’immigrazione».

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Questo invece il commento del sindaco Alemanno: «Il Cie è un luogo sicuramente brutto e non entusiasmante, ma necessario per contrastare l’immigrazione abusiva e illegale degli extracomunitari, mentre i comunitari, i romeni e gli appartenenti all’Ue hanno un altro regolamento. In questa rivolta ci sono due componenti: una sarà legata alle condizioni di vita nel Cie di Ponte Galeria, che probabilmente non saranno soddisfacenti come purtroppo non sono soddisfacenti le condizioni di vita in altri luoghi di restrizione della nostra Repubblica: c’è un momento di crisi e si tende a risparmiare sulla pelle di chi non può difendersi. Ma insieme a questo aspetto ce n’è uno ideologico e culturale, l’idea di combattere contro i limiti che ci sono verso l’immigrazione clandestina».

Il Cie di Ponte Galeria, situato tra Fiumicino e la Magliana, ospita centinaia di immigrati irregolari in attesa di esplusione «in precarie condizioni di vita – spiega il Garante dei Detenuti, Angiolo Marroni -. Una situazione estremamente complessa e precaria dove basta poco per scatenare la miccia della protesta e della contestazione». Il 14 settembre del 2011 alcuni gruppi di ospiti del Cie romano furono protagonisti di una serie di fughe: evasioni di massa che portarono ad una modifica degli apparati di sicurezza del centro.

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