Grillo: giornali macchina della merda
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Grillo: giornali macchina della merda

Dopo l'intervista di Vanity Fair alla figlia della coppia di amici morti per causa sua, il comico se la prende col «sistema vendicativo».

Grillo: giornali macchina della merda
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8 Febbraio 2013 - 15.40


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Deve essere stata l’intervista di Vanity Fair alla figlia della coppia di amici con cui, negli anni ’80, Grillo ebbe un terribile incidente di macchina per il quale è stato condannato per omicidio colposo: morirono lui, lei e il loro figlioletto di 9 anni. Una sciagura. E ora, a due settimane dalle elezioni, quella storia torna dal passato. “Non mi ha mai voluto parlare”, dice Cristina Gilberti, che perse l’intera famiglia a 7 anni.

Deve essere lo “scoop” di Vanity Fair ad aver aizzato il guru del Movimento 5 Stelle contro il sistema dei media, in un nuovo post pubblicato sul suo blog. Perché per il resto giornali e televisioni fanno a gara per avere almeno mezza parola in esclusiva da lui.

Ma lui oggi esplode, dopo che mercoledì il giornale è andato in edicola. Deve averci pensato tutta la notte, oggi annuncia che “la III guerra mondiale è in corso”. Postando anche un video della canzone di Bon Marley “Stand Up”, l’anatema di Grillo: “La III guerra mondiale è in corso”, spiega “ed è quella della finanza internazionale” che vuole svuotare la democrazia degli Stati, ma per farlo ha bisogno di vassalli: i giornali, appunto “macchine della merda”, perché del fango è troppo poco. L’informazione è la sua arma invincibile, per ora, la menzogna, l’attacco gratuito e vendicativo, la macchina della merda sempre pronta all’uso da parte di servi ben pagati per la loro entusiasta prostituzione, la guerra totale a chiunque si ponga fuori dal Sistema a livello, locale, regionale, mondiale. Chiunque metta in dubbio la santità, del resto benedetta anche da alti prelati, del Sistema è “anti”, contro, fuori, no global.

“Il Sistema per reggersi ha bisogno dei suoi vassalli nei singoli Stati, – scrive ancora Grillo – di moderni Quisling. Hanno nomi diversi in diversi Paesi, ma la stessa identica politica, la stessa matrice dell’informazione di stampo fascista, lo stesso spossesso di ogni volontà popolare, in nome di una globalizzazione che cancella le libertà individuali e la stessa struttura delle nazioni”. “La bava alla bocca dell’informazione è un ottimo, splendido, magnifico segnale – conclude il comico – Nelle prossime due settimane, prima delle elezioni, ne vederemo la faccia peggiore. Ci vediamo a piazza San Giovanni il 22 febbraio. Sarà un piacere”.

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