Abusi su ragazzini, arrestato allenatore di basket
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Abusi su ragazzini, arrestato allenatore di basket

È successo a Roma. L'uomo, 46 anni, usava Facebook per circuirli. La denuncia dei genitori. Vittime tra i 12 e i 15 anni.

Abusi su ragazzini, arrestato allenatore di basket
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21 Settembre 2012 - 17.08


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Avrebbe abusato di alcuni ragazzini che allenava: per questo un allenatore di basket della capitale è stato arrestato stamani dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma. L’uomo, romano di 46 anni, deve rispondere di violenza sessuale su minori, atti sessuali con minorenni e induzione alla prostituzione minorile.

Le indagini sviluppate dai militari di via in Selci hanno rivelato che l’uomo, di professione assicuratore, svolgeva anche l’attività di allenatore di una squadra maschile di basket presso un circolo sportivo in un quartiere periferico nella zona Est di Roma, composta da minori dell’età compresa tra i 12 e i 15 anni, sfruttando tale ruolo per circuirne alcuni e indurli al compimento di atti sessuali.

La tecnica di approccio utilizzata dall’arrestato era quella tipica del cosiddetto ”abusante preferenziale-seduttivo”: un soggetto, in genere ben integrato nel contesto sociale, capace di sedurre la vittima designata instaurando un rapporto basato su attenzioni e affetto, finalizzato ad abbassare progressivamente le difese del minore, fino a coinvolgerlo in attività sessuali senza costrizione fisica.
Di norma, la vittima di tale approccio tende a non denunciare l’abuso, sia per il particolare rapporto instaurato con l’abusante che per vergogna o paura di non essere creduti (trattandosi di abusi non violenti).

Al fine di circuire i minori, l’indagato era solito instaurare con loro un rapporto confidenziale paritario, ricorrendo anche a Facebook dove le vittime venivano coinvolte progressivamente in discussioni a sfondo sessuale sempre più spinte, culminanti in espliciti tentativi di approccio sessuale, caratterizzati da un equivoco atteggiamento scherzoso e goliardico.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci sono state avviate proprio grazie alla denuncia di alcuni genitori delle vittime i quali, insospettiti dagli atteggiamenti troppo confidenziali di A.D. verso i loro figli, avevano controllato i computer di casa, trovando delle conversazioni di Facebook particolarmente spinte tra i minori e l’indagato.

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