Razzismo sul web, l'Arci chiede condanne in tribunale

Contro la xenofobia e il cyber razzismo ci vogliono norme e strumenti più efficaci. Ma soprattutto sostegno alle vittime che decidono di andare in giudizio.

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redazione Modifica articolo

5 Settembre 2012 - 19.28


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Giro di vite contro i cyber razzisti, invoca Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci, che chiede controlli strumenti più efficaci per contrastare gli episodi di razzismo in rete, a partire dal rafforzamento di Unar, l’ufficio antidiscriminazione del governo, che invece viene smantellato lentamente, pezzo per pezzo. Il suo commento arriva dopo la denuncia da parte del minisrtro della cooperazione internazionale Andrea Riccardi, sull’aumento pericoloso degli episodi di razzismo online, che si stanno verificando.

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La crisi economica e l’insabilità delle famiglie italiane, trova sfogo spesso nella ricerca di un caprio espiatorio, di una causa per il proprio malessere sociale, ha detto il ministro. E su internet intanto si scatena una vera e propria caccia al responsabile, che sempre più spesso viene individuato nell’immigrato, nel diverso, nell’ebreo, nel rom. Episodi di questo tipo non trovano giustificazione. Per questo, replica Miraglia, è necessario portare in tribunale chi si macchia di gesti di intolleranza. Vanno stanati e puniti. Non senza però garantire le vittime di una forma di protezione, e di sostegno, anche economico, se necessario, per potersi difendere in giudizio.

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