Scuola, ma quanto mi costi
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Scuola, ma quanto mi costi

Il caro libri mette in difficoltà il bilancio di otto famiglie su dieci. Un'indagine di 'Libreriamo', punta il dito contro insegnanti, ministero ed editori.

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1 Settembre 2012 - 18.45


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Mancano pochi giorni al suono della prima campanella, poi tutti in classe, testa china sui libri per iniziare il nuovo anno scolastico. Ma per otto famiglie su dieci la campanella suona come un’allarme, per i costi dei libri. Quelli nuovi da acquistare, insieme ai quaderni e al resto del materiale scolastico. Il bilancio domestico però è sempre più a rischio. Il caro libri preoccupa gli italiani, alla faccia dell’accesso all’istruzione. E per il 37% delle famiglie del nostro Paese, la colpa è degli insegnanti, responsabili di adottare testi scolastici troppo costosi.

A rilevarlo è un’indagine promossa da “Libreriamo”, il social book magazine per la promozione dei libri e della lettura. Nel sondaggio sono state coinvolte 500 famiglie italiane, oltre che 100 addetti del settore. Il più delle volte, dicono gli intervistati, vengono adottati troppi libri, pur sapendo che alcuni non verranno mai neppure consultati. Ma sul banco degli imputati sale anche il ministero dell’istruzione. Secondo il 24% degli italiani mancano politiche efficaci a contrastare l’indiscriminato aumento dei prezzi.

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“Il Ministero stabilisce delle direttive di spesa per le scuole oltre le quali i libri di testo adottati non dovrebbero andare. Per l’anno scolastico 2012-13, questi importi vanno per le scuole medie dai 294 euro del 1° anno ai 132 del 3° anno, mentre per le scuole superiori vanno dai 130 euro per un istituto professionale a 380 per il terzo anno di un liceo classico, dizionari esclusi”, dice Daniele Grassucci di Skuola.net. Anche se la normativa c’è, il più delle volte non viene rispettata dalle scuole.

“L’aumento del prezzo di copertina è più basso rispetto ad altri settori colpiti dall’inflazione. Le cifre che le famiglie arrivano a spendere sembrano esagerate in quanto l’acquisto di materiale scolastico è una spesa, anche per più di un figlio, concentrata in un unico momento dell’anno”, prova a stemperare l’atmosfera Piero Fiechter, amministratore della catena “Il Libraccio”. Ma non convince molto gli intervistati da “Libreriamo” che puntano il dito anche sulle case editrici. Spesso accade, infatti, che il materiale allegato ai testi sia inutile, e molti editori aggirino le norme cambiando titolo a libri praticamente identici alle edizioni precedenti.

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Ma gli esperti consigliano di cercae di risparmiare acquistando i libri usati nei mercatini, oppure vigilando sul rispetto delle norme da parte delle scuole, o magari prendendo i testi da librerie online. Ma forse la cosa più saggia ed efficace sarebbe il rispetto dei tetti di spesa da parte degli istituti scolastici, prediligendo i libri ad un minor costo, valutando attentamente se sia il caso o meno di adottre una nuova edizione. Un’esortazione agli insegnanti, dunque.

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