Sono passati 68 anni dalla strage nazista di Sant’Anna di Stazzema. Era considerata zona bianca dai tedeschi, ossia adatta per accogliere gli sfollati e i partigiani in quei giorni avevano lasciato la zona, senza attacchi particolari contro il comando nazista. Ma agli occupanti questo non importava, e all’alba del 12 agosto 1944 tre truppe del 16° SS-Panzergrenadier-Division, circondarono il Paese e ammazzarono vecchi, donne e bamnbini. In tutto 560 persone, sicure che non gli sarebbe accaduto nulla, dal momento che gli uomini del piccolo paese si erano rifugiati nei boschi circostanti.
Oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricorda le vittime e rinnova la memoria della Resistenza alle forze di occupazione nazi-fascista, che perpetrarono crimini orribili contro la popolazione civile di tutto il Paese. Nel messaggio al sindaco della piccola città, Michele Silicani, Napolitano scrive: “Quel 12 agosto 1944 che vide cadere sotto il piombo della barbarie nazifascista 560 vittime inermi, in gran parte vecchi, donne, bambini, è una data scolpita nella memoria di chi visse quei terribili avvenimenti e di chiunque ne conservi il ricordo”.
E conclude: “Nella certezza che la preziosa eredità della resistenza alla
dittatura trova oggi nella nostra Costituzione e nelle sue libere e democratiche istituzioni il più saldo presidio, invio ai superstiti dell’eccidio, ai familiari delle vittime ed a tutti i presenti il mio partecipe, cordiale saluto”. La memoria dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema e della Resistenza alla dittatura nazi-fascista il capo dello Stato legge una rinascita civile del Paese.
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