Caso Cucchi, assolto in appello il funzionario del carcere
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Caso Cucchi, assolto in appello il funzionario del carcere

Mio figlio ucciso due volte commenta a caldo il padre di Stefano. "Ce lo aspettavamo ma restiamo comunque molto amareggiati".

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redazione Modifica articolo

30 Aprile 2012 - 17.23


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Assoluzione in Corte di Appello, perché il fatto non sussiste, per il funzionario del Prap (Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria) Claudio
Marchiandi, che con il rito abbreviato era stato condannato in primo
grado nell’ambito del processo per la morte di Stefano Cucchi a due
anni di reclusione.

La sentenza è stata pronunciata dalla terza Corte
d’Appello. Secondo l’accusa Marchiandi avrebbe concorso alla falsa
rappresentazione delle reali condizioni di Stefano Cucchi in modo che
lo stesso Cucchi venisse ricoverato nel reparto di medicina protetta
dell’ospedale Sandro Pertini dove poi morì.

Il difensore di Marchiandi commentando la decisione della Corte
ha detto: “Siamo soddisfatti per la decisione della Corte d’Appello.
Lo dobbiamo a Stefano Cucchi… sarebbe comunque importante conoscere
la verità. Speriamo che sulla morte di Cucchi sia fatta piena luce”.

A commentare la sentenza pronunciata oggi è stato
anche Giovanni Cucchi padre di Stefano. “Rispettiamo la decisioni dei
giudici perché per come era stata impostata l’accusa non c’erano i
presupposti per giungere ad una decisione diversa. I nostri avvocati
ci avevano preparato a questa possibile soluzione. Ce lo aspettavamo,
quindi, ma restiamo comunque molto amareggiati. Con l’impostazione che
la Procura ha dato questa vicenda ci stanno portando al massacro,
stanno uccidendo di nuovo Stefano. Speriamo che nel processo
principale la super perizia che sarà disposta sia equa e che porti ad
una verità che fino ad oggi non è arrivata”.

Per quanto riguarda il processo principale davanti alla Terza
Corte d’Assise di Roma è in corso il processo per la morte di Cucchi
avvenuta il 15 ottobre del 2009. Sono imputate 12 persone. Si tratta
di 6 medici, 3 infermieri e 3 agenti della polizia penitenziaria. Con
rito ordinario vengono processati per una serie di reati.

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