Tra scioperi e serrate l'inverno caldo di Monti
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Tra scioperi e serrate l'inverno caldo di Monti

Dai farmacisti agli avvocati, dai tassisti ai ferrovieri fino ai benzinai. Il fronte del no alle liberalizzazioni del governo Monti per la difesa dello status quo.

Tra scioperi e serrate l'inverno caldo di Monti
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23 Gennaio 2012 - 11.38


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Dalla questa settimana parte una raffica di scioperi e di serrate anche di servizi essenziali per protestare contro le nuove norme, a partire da quello dei tassisti.


Oggi i taxi.
Dopo giorni di agitazione ‘selvaggia’, le auto bianche hanno la loro giornata ufficiale di sciopero. Nonostante alcune delle richieste dei tassisti siano state accolte, ad esempio quella su licenze plurime e extraterritorialità, i sindacati hanno comunque confermato lo stop.


Ferrovie.
Sciopero di 24 ore (dalle 21 del 26 gennaio) proclamato dall’Orsa contro la cancellazione dell’obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. I sindacati di base protestano invece contro la portata politica della manovra ‘salva-Italia’ che riduce il potere d’acquisto dei salari.


Farmacie.
Serrata il primo febbraio. Federfarma chiede al Parlamento modifiche al testo del decreto. La Federazione è favorevole a nuove aperture sino al 10% del totale delle farmacie esistenti, ma rifiuta la prospettiva di 7.000 esercizi in più scritta nel decreto.

Tir. Da oggi 23 al 27 gennaio. Trasportounito conferma il blocco nazionale nonostante le misure del decreto liberalizzazioni a favore dell’autotrasporto. Il comitato esecutivo nazionale di Trasportounito Fiap, ha confermare il fermo nazionale che sta già bloccando l’Italia.

Leggi anche:  Medici e infermieri scioperano contro la manovra del governo: la minaccia delle dimissioni di massa

Avvocati. I legali hanno proclamato sette giorni di sciopero, i primi due il 23 e il 24 febbraio, gli altri a marzo a cavallo del loro congresso straordinario, convocato per il 9 e il 10 marzo. Pronti anche sit-in davanti al Parlamento e a Palazzo Chigi.


Benzinai.
10 giorni da definire. Il fronte dei gestori è spaccato. La Figisc Confcommercio è pronta a revocarli, mentre Faib e Fegica hanno confermato l’agitazione, in attesa di vedere il testo definitivo del decreto. Il problema è quello dell’esclusiva e se verrà modificata.

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