Napolitano: I padani non esistono, la Lega insorge

Il capo dello Stato: "Grottesco proporre uno Stato lombardo-veneto". Calderoli: "C'è un diritto dei popoli". Le repliche di Borghezio e Salvini.

Giorgio Napolitano
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1 Ottobre 2011 - 23.02


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di Franco Pennello

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”Non esiste il popolo padano”: è andato giù duro contro la Lega Nord, ieri, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando gli studenti della facoltà di giursprudenza di Napoli.
Il messaggio è chiaramente indirizzato al Carroccio di Umberto Bossi. Anche perché immediatamente dopo il Capo dello Stato ha definito “grottesco proporre uno Stato lombardo-veneto”.
Lo ha detto all’interno di un più ampio discorso sulla secessione, tanto evocata – negli ultimi tempi – dai “lumbard” per scongiurare la crisi di un movimento, criticato dalla sua stessa base che accusa i vertici di essere diventati troppo governativi (e Berlusconi-dipendenti).
Il presidente della Repubblica – a questo proposito – ha precisato che “nell’ambito della Costituzione e delle leggi non c’è spazio per una via democratica alla secessione”.

Le reazioni della Lega

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Immediate le reazione della Lega. Se il presidente del gruppo dei deputati leghisti, Marco Reguzzoni, già stamattina aveva criticato Napolitano in un’intervista a Mattino5 (“Noi non commentiamo mai le dichiarazioni del Capo dello Stato…A Venezia però Bossi ha parlato della necessità che si possa esprimere il popolo, che è sempre sovrano”), dopo l’intervento del Quirinale scendono in campo Calderoli, Matteo Salvini e Borghezio.
“Napolitano è sempre molto saggio ma fa finta di dimenticare il diritto universalmente riconosciuto alla autodeterminazione dei popoli”: ribatte il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli. “Il presidente – aggiunge – poi sa bene che la Lega da oltre 20 anni è garanzia di democrazia”.
Decisamente più duro Borghezio, per il quale: “Il presidente Napolitano sembra collocarsi molto stranamente tra i nemici della libertà”.
“Sappia che noi padani siamo pacifici ma che molti di noi sono pronti ad affrontare la prigione pur di difendere l’ideale di libertà della Padania”: propsegue.

Salvini: “Gli regalerò un libro si storia”

Matteo Salvini, eurodeputato del Carroccio, interviene su Affaritaliani.it con una battuta. “Il lombardo-veneto ha una storia più antica di quella della Repubblica Italiana, basta aprire un libro d scuola media. Mio figlio che fa la terza elementare studia queste cose quest’anno. Manderò una copia del libro a Napolitano così si aggiorna”. Salvini definisce poi Napolitano “un simpatico ex comunista”. “Fu europarlamentare e se facesse un salto a Bruxelles, capitaledell’Europa, toccherebbe con mano che la separazione è democraticamente nei fatti”: conclude.

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Di Pietro, la Finocchiaro e Bocchino: “Bene Napolitano”

Di contro, plaudono all’intervento di Napolitano le opposizioni.
“Ha fatto bene il capo dello stato a richiamare all’ordine chi si permette di minacciare la divisione del paese”: dice Antonio di Pietro. Mentre per Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato, da Napolitano “è venuta una lezione di politica e democrazia”.
Approvazione anche da Fli. “Le parole del presidente sono una pietra tombale sulle velleità secessioniste della Lega. LaPadania non esiste e il Nord senza i risparmi e i consumi del Sud non avrebbe i risultati economici che ha”: commenta il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino.

L’intervento del Quirinale: “La secessione è fuori dalla realtà”

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“Ho avuto modo di dire che la secessione è fuori dalla realtà e fuori dal mondo d’oggi. Appare grottesco oggi pensare a uno stato Lombardo-Veneto che competa con la Cina, la Russia, gli Stati Uniti. Mi pare che il livello di grottesco sia tale da fare capire che si può strillare in un prato ma non si può cambiare il corso della storia”, è il passaggio più importante dell’inquilino del Quirinale.

A Napoli per l’unità d’Italia

Il presidente della Repubblica è a Napoli per una visita di 2 giorni nell’ambito del suo tour attraverso i capoluoghi di regione organizzato per le celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. Accompagnato dal presidente della Regione, Stefano Caldoro e dal Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il Capo dello Stato, che è arrivato in città a bordo di un normale treno Frecciarossa, prima di arrivare all’università ha deposto una corona di fiori davanti alla statua di Giuseppe Garibaldi, nell’omonima piazza, appena restaurata.
“Napoli – ha commentato il presidente – non poteva mancare nelle celebrazioni per i 150 anni dell’unità nazionale per il ruolo giocato”.
Tanti gli impegni istituzionali per Napolitano in questi due giorni nella sua città natale, ultimo dei quali la visita al carcere minorile di Nisida.

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