Manovra, si fa strada l'ipotesi condono

Il Pdl lavora per "tappare" il buco di 8 miliardi. La ridda delle ipotesi. Calderoli punta su carcere per gli evasori e concordato

Manovra, si fa strada l'ipotesi condono
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1 Settembre 2011 - 15.17


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Giulia Nitti

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Quale coniglio tirerà fuori dal cilindro la maggioranza per risolvere l’ennesimo pasticcio della manovra? Come saranno garantiti quei fatidici “saldi invariati”, se le pensioni non si toccano e il contributo di solidarietà deve restare ai soli statali?Mentre si è chiuso a Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri convocato “al solo fine” di discutere sul decreto legislativo sulla giustizia civile, dal governo tutto tace.

La ridda di ipotesi

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A circolare solo una ridda di ipotesi e indiscrezioni. Accantonata definitivamente l’idea di intervenire sui riscatti di laurea e militare, sembra che le energie si stiano concentrando per rinforzare sull’unica misura che non genera scontenti: la lotta all’evasione. Che però è anche la misura più aleatoria, in termini di risultati. Come garantire che rastrellando soldi dagli evasori si possono recuperare i 3 miliardi e mezzo di gettito venuti a mancare con la tassa di solidarietà? Aggiungendo pure pensioni e tagli agli enti locali, l’ammanco potrebbe avere raggiunto gli 8 miliardi.

Carcere per gli evasori

Da ieri si parla di introdurre tra le misure il carcere per gli evasori, che dovrebbe fungere da stimolo per dichiarare al fisco i redditi effettivi. La stretta sui controlli riguarderebbe invece, come già annunciato, le società “di comodo” alle quali gli evasori intestano beni di lusso e beni immobili per non pagare le tasse. Ma c’è anche un’ulteriore novità.

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L’idea di Calderoli

L’idea è stata partorita dalla prolifica mente di Roberto Calderoli, e avrebbe avuto il via libera del partito, inclusi Tremonti e il segretario Angelino Alfano. Oltre all’inasprimento delle norme antievasione e all’aggravio delle pene, ci sarebbe una sorta di condono per i grandi evasori.

La multa si concorda con il Fisco

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Annunciando controlli a tappeto, incroci di informazioni tra redditi dichiarati e beni posseduti, il Fisco potrebbe offrire a chi non ha i conti in ordine la possibilità di autodenunciarsi e concordare la somma da pagare.

Quelli del 2003…

Un’altra idea che circolava nelle ultime ore è poi quella che i riguarderebbe sopra tutti coloro che hanno “fatto i furbi” in occasione del condono fiscale del 2003. Molti, in quell’occasione, hanno pagato la prima rata delle tasse per bloccare il procedimento penale a loro carico, e poi null’altro. Il Tesoro potrebbe offrire a questi soggetti la possibilità di regolarizzare la loro situazione senza maxi multe, ma con una semplice maggiorazione delle rate ancora da pagare. Da questo provvedimento potrebbero arrivare 4 miliardi.

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Divieto di condono, ma per il futuro

Come deterrente per evadere ancora, per i condonati scatterebbe poi il divieto assoluto di giovarsi di altri condoni.

Aumento dell’Iva come ultima ratio

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Questi interventi sono al vaglio del Pdl nelle ultime ore. Se anche così non dovessero assicurare a dare solidità alla manovra, allora davvero potrebbe scattare l’aumento dell’Iva. Tremonti non la vuole, e anche Berlusconi ha dichiarato oggi al Tempo che l’aumento dell’aliquota sarebbe “l’ultima ratio”. Ma è l’unica misura dalle entrate garantite.

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