Durante un discorso tenuto presso il Dipartimento di Giustizia, Donald Trump ha rinnovato i suoi attacchi ai media statunitensi, accusandoli di essere “illegali” e “corrotti”. Secondo l’ex presidente, le principali testate giornalistiche, tra cui CNN e MSNBC, insieme ad altri quotidiani, presentano una copertura critica nei suoi confronti in modo sproporzionato.
“Scrivono letteralmente male di me al 97,6%” ha dichiarato, aggiungendo che questa situazione “deve finire. Deve essere illegale”. Ha inoltre sostenuto che tali organi di stampa agiscono come “braccio politico del partito democratico” e che “ciò che fanno è illegale”.
Trump ha proseguito affermando che questi media “influenzano i giudici e stanno davvero cambiando la legge, e non può essere legale. Non credo che sia legale. E lo fanno in totale coordinamento tra loro”.
Sin dalla sua prima campagna elettorale del 2016, l’ex presidente ha reso gli attacchi ai media uno dei punti centrali del suo messaggio politico. Nonostante la libertà di stampa sia tutelata dalla Costituzione americana, ha spesso etichettato i giornalisti critici nei suoi confronti come “nemici del popolo” e “fake news”.
Dal suo ritorno alla Casa Bianca, ha intensificato la pressione sui media tradizionali, come Associated Press, mentre ha dato maggiore accesso ai giornalisti vicini alle posizioni della destra. Nel corso del suo intervento al Dipartimento di Giustizia, ha promesso di perseguire coloro che lo hanno “perseguitato” nei suoi anni fuori dal potere. “Insisterò e chiederò la piena e completa responsabilità per i torti e gli abusi che si sono verificati. Il popolo americano ci ha dato un mandato, un mandato che poche persone pensavano possibile”.
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