Microsoft chiude Skype: la fine di un’epoca lunga 22 anni
Top

Microsoft chiude Skype: la fine di un’epoca lunga 22 anni

Quando è stato lanciato, le telefonate internazionali costavano una fortuna e le videochiamate sembravano un sogno. Dal 5 maggio, al suo posto ci sarà Teams, piattaforma nata come risposta alle necessità delle imprese.

Microsoft chiude Skype: la fine di un’epoca lunga 22 anni
Preroll

redazione Modifica articolo

3 Marzo 2025 - 11.43 Culture


ATF

Il 5 maggio 2025 sarà una data che segnerà la fine di un’era digitale. Skype, la piattaforma che per oltre due decenni ha rivoluzionato il modo in cui le persone comunicano a distanza, cesserà di esistere. Microsoft ha infatti ufficialmente annunciato la chiusura del servizio, precisando che l’azienda si concentrerà su Teams, la sua applicazione di collaborazione e comunicazione più avanzata.

La decisione di chiudere Skype dopo 22 anni di storia è stata presa come parte di una strategia più ampia di razionalizzazione dei servizi. Come spiegato dalla multinazionale statunitense, Teams è il prodotto che meglio rappresenta il futuro della comunicazione aziendale e che meglio risponde alle esigenze degli utenti moderni. Microsoft ha dichiarato di voler “concentrare gli sforzi su Teams, il nostro moderno hub di comunicazione”, un’applicazione che sta conquistando il mercato grazie a funzionalità evolute rispetto al tradizionale Skype.

Una lunga storia, una chiusura inevitabile

Skype è stato lanciato nel 2003 da un gruppo di sviluppatori estoni, è stato uno dei pionieri nel campo delle comunicazioni online. Sin dai primi anni, ha permesso a chiunque di effettuare videochiamate gratuite in tutto il mondo, abbattendo le barriere del tradizionale sistema telefonico. Acquisito da eBay nel 2005 per 2,6 miliardi di dollari, e successivamente da Microsoft nel 2011 per 8,5 miliardi, Skype ha segnato una rivoluzione nelle telecomunicazioni, con il servizio che ha raggiunto 150 milioni di utenti mensili. Nonostante il successo iniziale, la crescente concorrenza di altre piattaforme, tra cui Slack, Google Meet e il sempre più potente Teams, ha messo Skype in una posizione difficile. Sebbene gli utenti siano rimasti numerosi, il servizio non è riuscito a evolversi al passo con le nuove esigenze del mercato.

La motivazione dietro la scelta

La decisione di Microsoft non è infatti una sorpresa, ma piuttosto una naturale evoluzione delle sue strategie aziendali. In un comunicato ufficiale, ha giustificato la decisione di chiudere Skype, spiegando che Teams rappresenta una piattaforma più moderna e adatta alle nuove modalità di lavoro e comunicazione. «Con Teams, i clienti possono continuare a usufruire delle funzionalità di Skype, come le chiamate individuali e di gruppo, la messaggistica e la condivisione dei file», ha dichiarato l’azienda. Tuttavia, Teams offre anche molte più opzioni, come la gestione dei calendari, la creazione di comunità gratuite e l’organizzazione di riunioni, rispondendo meglio alle esigenze professionali.

Microsoft ha inoltre sottolineato come Teams abbia visto una crescita esponenziale negli ultimi anni, con i minuti trascorsi in riunioni quadruplicati, a dimostrazione di come l’azienda stia puntando sempre di più su questa piattaforma, che sta diventando un punto di riferimento per il lavoro remoto. Insomma, Teams si è evoluto per diventare una piattaforma di collaborazione completa, in grado di rispondere a un mercato che richiede comunicazioni professionali e più integrate. Un’evoluzione che rende Skype, con la sua offerta limitata, ormai obsoleto.

Il futuro degli utenti di Skype

Nonostante la chiusura imminente, gli utenti di Skype hanno ancora due mesi di tempo per adeguarsi alla nuova situazione. Da ora fino al 5 maggio 2025, gli utenti di Skype avranno modo di esplorare le opzioni offerte da Teams. Microsoft offre la possibilità di trasferire gratuitamente l’account da una piattaforma all’altra, con il vantaggio di poter conservare i propri dati – come chat, contatti e cronologia delle chiamate. Per chi non desiderasse passare a Teams, ci sarà comunque la possibilità di esportare i dati prima che il servizio venga disattivato. La scelta di spostarsi verso una piattaforma più “professionale” riflette il mutamento delle dinamiche lavorative e sociali degli ultimi anni, dove la comunicazione online ha assunto un ruolo fondamentale.

Skype è stato un pilastro nella storia delle videochiamate, ma come ogni grande innovazione, ha dovuto fare i conti con il progresso. Microsoft ha dichiarato di essere “onorata” di aver partecipato a questa evoluzione, ma ora è tempo di voltare pagina e concentrarsi su Teams, un prodotto più moderno, più adatto ai tempi e in grado di adattarsi alle necessità di un mondo che lavora sempre di più in remoto. Così, il 5 maggio 2025, si spegnerà Skype, ma il suo spirito di innovazione continuerà a vivere nel cuore di Teams.

Native

Articoli correlati