Anche La Vanguardia lascia X: "Piattaforma di odio e disinformazione ormai in mano ai bot"
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Anche La Vanguardia lascia X: "Piattaforma di odio e disinformazione ormai in mano ai bot"

Il giornale catalano La Vanguardia ha annunciato che smetterà di pubblicare tweet sul social network X di Elon Musk e sospenderà i suoi account.

Anche La Vanguardia lascia X: "Piattaforma di odio e disinformazione ormai in mano ai bot"
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14 Novembre 2024 - 13.34


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Un megafono di odio e disinformazione. Il giornale catalano La Vanguardia ha annunciato che smetterà di pubblicare tweet sul social network X di Elon Musk e sospenderà i suoi account. La decisione arriva dopo quella del quotidiano britannico Guardian che ha detto addio all’ex Twitter.

«Questo social network è diventato una piattaforma che fa da cassa di risonanza alle teorie complottiste e alla disinformazione, idee che hanno in quello che una volta era Twitter un modo per moltiplicare la loro portata che non avrebbero se ci fosse una moderazione efficace e ragionevole», scrive La Vanguardia, sottolineando che «le idee che minacciano i diritti umani, come l’odio per le minoranze etniche, la misoginia e il razzismo, fanno parte dei contenuti virali distribuiti su X».

La decisione coincide con l’annuncio di Donald Trump di nominare Elon Musk e un ex candidato repubblicano, Vivek Ramaswamy, a capo di un nuovo Department of Government Efficiency, con l’obiettivo di effettuare tagli nell’amministrazione statunitense.

L’acquisizione di X nell’ottobre 2022 ha comportato un massiccio licenziamento di lavoratori, compresa l’eliminazione del dipartimento che moderava i contenuti. I principali inserzionisti della piattaforma se ne sono andati da tempo. Nel maggio 2023, X ha abbandonato un programma con l’Ue per combattere la disinformazione, ricorda La Vanguardia, sottolineando che la presenza di bot su X «si sta moltiplicando fino a sfiorare il ridicolo in questioni serie come la tragedia della Dana a Valencia, in cui innumerevoli bot di origine indiana hanno partecipato a conversazioni pubbliche per ottenere diffusione su questo social network».

Leggi anche:  Addio, X. Addio, coerenza

Lo storico e filosofo Yuval Noah Harari ha recentemente spiegato in un’intervista a La Vanguardia che più del 20% dei contenuti di X è determinato da bot, algoritmi che «decidono quali voci silenziare e quali amplificare». «Stiamo iniziando a vedere, e diventerà sempre più grande, come le decisioni degli algoritmi plasmino la politica, la cultura e la società», ha aggiunto l’intellettuale.

«Dall’arrivo di Elon Musk», prosegue il quotidiano catalano, «X si è riempito di contenuti tossici e disorientanti in modo sempre più travolgente. Lo scorso giugno, il network ha aggiornato le sue condizioni d’uso in modo da consentire la pubblicazione di materiale pornografico, purché si tratti di comportamenti consensuali tra adulti».

Indipendentemente dalla decisione editoriale de La Vanguardia di smettere di usare attivamente X, i suoi giornalisti saranno liberi di continuare a utilizzare la piattaforma «nel rispetto degli standard di moderazione e di rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione».

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