"Mario Soldati - L'altro 900", alle 22.55 su Rai 5: le anticipazioni sullo speciale in onda lunedì 24 giugno 2024

"Mario Soldati - L’altro 900” in onda lunedì 24 giugno alle 22.55 su Rai 5.

"Mario Soldati - L'altro 900", alle 22.55 su Rai 5: le anticipazioni sullo speciale in onda lunedì 24 giugno 2024
Mario Soldati
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24 Giugno 2024 - 11.09


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Erre moscia, baffi e una personalità sgargiante. Mario Soldati recita sempre. È uno che, nella finzione del racconto, ci mette la sua vita, perché “ogni uomo è sempre un po’ attore. E non solo l’attore ma ogni essere umano deve qualche volta per sentirsi vivo potersi immaginare un po’”. Questo farà di lui un pioniere, senza saperlo, dell’autofiction. L’intellettuale torinese dalle mille facce è protagonista della puntata de “L’altro 900” in onda lunedì 24 giugno alle 22.55 su Rai 5.

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Quando nel 1929 decide di scappare dall’Italia fascista, ha due certezze: “Voglio andare in America e voglio diventare americano”. Giovane professore di storia dell’arte italiana, approda in una New York reduce dal crollo di Wall Street. Dalla sua esperienza nascerà il romanzo “America primo amore”. Dirà poi, con un tocco di nostalgia divertita nell’ultima intervista concessa nel 1992, che il mese più bello della sua vita è quello trascorso sulla nave che da New York lo porta a Trieste due anni dopo: “Io che volevo diventare americano, sono ridiventato italiano a Trieste”. 

E in Italia si dedica al cinema, incontrato negli Stati Uniti e per cui nutre sentimenti ambivalenti. Sosterrà di averlo fatto controvoglia e per soldi, ma tutti i suoi libri parlano di attori. Sarà un grande regista di pellicole come “Piccolo Mondo Antico”. Non metterà mai in scena soggetti propri ma lancerà nuovi talenti e litigherà spesso con i produttori perché: “Oggi c’è la moda del realismo, ma questa moda consiste nel chiamare reale soltanto ciò che è normale e verosimile. Mentre la realtà, a scrutarla fino in fondo, è sempre inverosimile e anormale”. Per Soldati, “in ogni finzione c’è sempre del vero”, come dimostrano le sue opere.

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A partire dal primo best-seller “Lettere da Capri”, che lo consacra a cantore dei matrimoni borghesi. I suoi personaggi maschili, un po’ come lui, hanno un rapporto lacerato con il mondo femminile. Un altro suo grande tema saranno le indagini, con “I racconti del maresciallo”, messi in scena per la tv. E in televisione sarà anche autore, regista e attore contemporaneamente. Il piccolo schermo è per lui “il giornalismo del cinematografo”. Nei documentari degli anni 50, come “Viaggio nella Valle del Po alla ricerca di cibi genuini” racconterà con il suo stile irripetibile la provincia italiana del nord “di sbieco”, e cioè attraverso la cultura materiale come il cibo.

Ma nel farlo catturerà qualcosa che è sul punto di scomparire con uno dei mezzi che lo farà scomparire. Morirà nella sua villa sul golfo dei poeti, in Liguria, ormai ultra-novantenne. Una fase della vita illuminata nei momenti di sconforto dall’ultimo verso della Divina Commedia: “L’amore che move il sole e l’altre stelle”.

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