Araimo: "La Nove non punta a fare il terzo polo della tv italiana"
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Araimo: "La Nove non punta a fare il terzo polo della tv italiana"

Al Festival della tv di Dogliano, risponde anche a chi gli chiede di Fiorello e Mentana ma esprime entusiasmo soprattutto per l'accordo con Amadeus

Araimo: "La Nove non punta a fare il terzo polo della tv italiana"
Alessandro Araimo, ad della Nove
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28 Maggio 2024 - 12.55 Culture


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Alessandro Araimo, amministratore delegato per il Sud Europa di Warner Bros Dioscovery e artefice del passaggio di Fabio Fazio dalla Rai al Nove, spiega chiaramente che l’azienda, nonostante i progetti ambiziosi non ha l’obiettivo di costruire il terzo polo televisivo italiano: “Siamo un gruppo ampio: produciamo film, abbiamo una piattaforma, la nostra Netflix, che è l’area in cui stiamo investendo di più e nel 2026 arriverà in Italia, vendiamo contenuti e abbiamo il grande mondo della televisione lineare. Io vedo tutto questo un unicum”. Lo afferma durante il Festival della Tv di Dogliano.

Il Festival, che ha la direzione artistica di Federica Mariani, la direzione organizzativa di Simona Arpellino e la direzione tecnica di Mauro Tuniè, ha avuto come tema i tempi di oggi che costringono a mettere in campo competenze sempre nuove e nuove tecnologie da imparare a maneggiare. L’incontro con Araimo avviene nell’ambito di questo festival dove il futuro dell’editoria e dei media in Italia è stato al centro degli interventi anche di Urbano Cairo e del direttore di Le Monde Jerome Fenoglio.

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Araimo è giunto a Dogliano dopo l’arrivo alla Nove di Fazio, preceduto da Maurizio Crozza, ma soprattutto con l’accordo quadriennale siglato da poco con Amadeus. A chi gli chiede se il prossimo obiettivo potrebbe essere Fiorello risponde: “Premesso che non l’ho mai incontrato, il suo problema o la sua bellezza è che è un personaggio che richiede un progetto in testa chiarissimo da discutere. È un talent eccezionale, ma difficile da inserire nel nostro palinsesto” spiega Araimo. “È davvero bravo, ha idee forti su quello che vuole fare. Noi facciamo investimenti importanti – continua – ma devo avere chiarezza del ritorno dell’investimento. Il suo programma mattutino che fa sulla Rai è fantastico, ma sul Nove non sarebbe sostenibile perché in quella fascia oraria nessuno investe. Anche fare, se mai volesse, quattro prime serate richiede investimenti importanti che non danno continuità”.

L’impressione è, comunque, che la campagna acquisti non sia terminata e, complice uno scambio di battute dietro le quinte con Enrico Mentana, ha dovuto precisare, a chi vocifera il suo interesse per il conduttore del Tg7, che il Nove non ha un telegiornale e che: “Il gruppo ha in pancia anche Cnn, qualsiasi riflessione sarà fatta in seno a Cnn. Non mi sento di escluderlo in futuro, ma escluderei che sia un progetto immediato o che parta autonomamente nel Nove”.

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Araimo, esprime invece tutto l’entusiasmo per il prossimo arrivo di Amadeus. “È un investimento importante da 100 milioni di euro su quattro anni, ma lui lavora tantissimo, fa 200-230 programmi tra i pacchi, Soliti Ignoti… Da noi farà anche due prime time per un totale di sedici serate da due ore e mezzo ciascuno. Stiamo valutando ogni tipo di opzione. I Soliti Ignoti? Chi lo sa”, spiega il managing director Warner Bros. Discovery Italy & Iberia.

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