Guai ad essere umani. Guai a ricordare che i migranti (discriminati) sono stati per lungo tempo gli italiani. E quindi, nell’attesa di fare piazza pulita e mettere le mani sulla Rai via alla delegittimazione sovranista verso chiunque osi ricordare la storia italiana.
Nei giorni complessi della vicenda Geo Barents e delle polemiche che ha suscitato la scelta del governo per uno “sbarco selettivo” dei migranti, il “caso Vianello” apre un fronte anche sulla Rai. Con la Lega che attacca il giornalista per un suo tweet e, soprattutto, coglie la palla al balzo per rilanciare la vecchia battaglia contro il canone Rai. Questione che il segretario Matteo Salvini, prima del voto, aveva declinato anche nel suo discorso a Pontida: dall’anno prossimo zero canone Rai.
Tutto inizia qualche giorno fa quando Vianello, giornalista e conduttore Rai, posta sul suo profilo Twitter una foto storica di emigranti italiani e l’accompagna con la frase: “Quando sulle navi c’eravamo noi”. Subito sotto il profilo arrivano critiche, anche offensive. A un utente che replicava scrivendo che però gli italiani andavano “a lavorare e in regola. Non a spacciare e a delinquere”, Vianello risponde: “E infatti Al Capone era un droghiere”. Ma l’attacco politicamente più rilevante giunge dall’account Twitter ufficiale della Lega che riposta foto e tweet di Vianello e scrive: “Questo signore, così obiettivo e super partes, è il direttore di Radio Uno Rai e dei Giornali Radio Rai, pagato centinaia di migliaia di euro da tutti i cittadini italiani. Stop canone Rai”.
Oggi interviene il segretario del Pd Enrico Letta in difesa di Vianello (“Un tweet inattaccabile, che ricorda la pura verità”) e i Dem fanno quadrato intorno al giornalista. Per la capogruppo Dem al Senato Simona Malpezzi Vianello “ha semplicemente ricordato che siamo stati un popolo di migranti. L`attacco scomposto della Lega a lui e alla Rai dimostra la volontà di zittire bravi professionisti del servizio pubblico”. Anche il senatore del Pd Francesco Verducci lo difende sostenendo che “Vianello ha ricordato esattamente quel che è stato e quel che è, e quel che tutti sanno: il popolo italiano è un popolo di migranti. Abbiamo dovuto subire, da migranti, vessazioni e discriminazioni feroci. Anche per questo la nostra Costituzione è fondata sui valori di inclusione sociale e solidarietà”. Quindi, rilancia Verducci, “l’attacco della destra contro Andrea Vianello è vergognoso proprio perchè senza alcun fondamento. Si vuole deliberatamente colpire una voce libera, un professionista di riconosciuto valore che fa del pluralismo la sua cifra deontologica, come sempre ha dimostrato”.
Il leader della Sinistra Nicola Fratoianni si chiede “a quando l’olio di ricino ai giornalisti scomodi” e chiede a Matteo Salvini, “se è una persona seria”, “di far cancellare questa infamia” dall’account della Lega. Intanto Francesco Storace su Libero di oggi scrive che “siamo al dileggio di generazioni oneste che emigravano per lavorare. Li vuole mettere a confronto – Vianello – con clandestini che arrivano da noi grazie agli scafisti e alle Ong”.