Fedeli (Pd) sul caso Foa: "Verificare gli atti della sua votazione, basta dire no"
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Fedeli (Pd) sul caso Foa: "Verificare gli atti della sua votazione, basta dire no"

La senatrice componente della comissione vigilanza della Rai si associa alla richiesta di Anzaldi: "Credo che sia arrivato il tempo per una riconsiderazione di chi a questa richiesta si è opposto".

Valeria Fedeli
Valeria Fedeli
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5 Maggio 2020 - 19.21


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“Non posso che essere d’accordo col collega Michele Anzaldi. La sua iniziativa la condivido io e non può che essere condivisa dal mio partito, il Partito Democratico”.

A Valeria Fedeli bastano poche parole per esprimersi sulla nuova richiesta di Anzaldi, sulla sua istanza ad avere accesso agli atti di quella discussa votazione del settembre del 2018 con quei segni inequivocabili sulle schede che rinviavano all’ipotesi di un voto controllato. Andare a quelle schede per verificare se quel giorno si consumò quanto non si sarebbe potuto permettere, quello che inficerebbe una elezione, quella di Marcello Foa alla presidenza della Rai, al vertice dell’azienda chiamata ad assicurare in Italia il servizio pubblico in un settore delicatissimo, al vertice della più grande azienda culturale del Paese; andare a riprendere quelle schede appare un obbligo al quale non si può sfuggire.
“Un nuovo no a questa nostra comune richiesta – dice la senatrice Fedeli, che in Vigilanza c’è da poco –  credo non sia più praticabile. Credo che sia arrivato il tempo per una riconsiderazione di chi a questa richiesta si è opposto”.
La senatrice è ottimista anche per la posizione dei 5Stelle, considerato l’atteggiamento esplicito dimostrato, due settimane addietro, in Vigilanza, dal grillino Primo Di Nicola. Riunione nella quale la senatrice Fedeli pose con forza anche gli interrogativi senza risposta sull’affaire delle mail truffa alla Rai. Vicenda sulla quale pesano due differenti versioni, quella dell’ad Salini e quella di Foa.
Lo ricordiamo, fu una tentata truffa per posta elettronica al presidente Rai: un finto ministro Tria tentò con una mail di ottenere soldi dal settimo piano di via Mazzini, per un progetto estero. Vicenda strana, confusa, incredibile, e per non farsi mancare nulla comprese pure la misteriosa comparsa di un intermediario svizzero. Quasi la sceneggiatura di un film metà spy story, metà grottesca commedia all’italiana. Una gran brutta storia con Salini e Foa . come detto –  a raccontarla diversamente. Comunque, come ricorda Valeria Fedeli, mancate risposte anche sull’affaire delle mail, così come per quelle stranezze sulle schede che finalmente si vorrebbero verificare.
Nelle parole di Valeria Fedeli, sullo sfondo, resta la necessità di un servizio pubblico “autorevole, trasparente e indipendente”.
“E’una necessità – dice – soprattutto in questa fase difficile della vita della nostra comunità, chiamata a ricostruire questo Paese”.

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La Rai – ricorda – è informazione, ma anche di più. Oggi ancor più ne abbiamo bisogno, come protagonista di un racconto che accompagni il nuovo processo sociale che ci attende. Per la senatrice del Pd, il faro deve essere la piena attuazione del nuovo contratto di servizio, quello del 2018: inclusione e ritessitura, linee guida della Rai che l’Italia richiede.
 

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