“Io penso che siano stati fatti degli errori, senti parlare troppe persone. Alessandro Manzoni in un capitolo dedicato alla peste diceva: prima di parlare bisognerebbe ascoltare, paragonare, riflettere, ma siccome è troppo facile parlare, tutti parlano. Si è data la sensazione di qualcosa che non è, si alzano altri muri solamente perché c’è un’epidemia di un certo tipo dalla quale si esce nell’85% dei casi con grande serenità”. Lo ha detto Massimo Giletti parlando a ‘Otto e mezzo’ dell’emergenza Coronavirus.
“Oggi serve una voce forte, il presidente della Repubblica o il premier che dicano la verità: non si tratta di una peste bubbonica, ma di una situazione difficile per i nostri ospedali -ha evidenziato Giletti-. Ogni anno ci sono 3mila morti in incidenti d’auto, 1500 morti per alcol: è molto peggio. Che numeri sono, quelli di questa pandemia? Siamo seri. Siamo in un tunnel di ansia e angoscia, invece bisognerebbe usare il cervello. Bisogna stare attenti, ma si guarisce da questa situazione”.
Giletti ha poi ironizzato sul video dell’emittente francese Canal+ affermando che “tra un po’ daranno la colpa del virus all’Italia. Il paziente zero non è di Wuhan ma di Codogno”.
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