Gimbe denuncia che in 11 anni sono stati persi 28 miliardi per il personale sanitario
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Gimbe denuncia che in 11 anni sono stati persi 28 miliardi per il personale sanitario

Lo ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, durante l'audizione di ieri alla Camera, davanti ai deputati della Commissione Affari sociali,

Gimbe denuncia che in 11 anni sono stati persi 28 miliardi per il personale sanitario
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9 Gennaio 2025 - 11.08


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“Se la spesa per il personale dipendente fosse rimasta ai livelli del 2012, quando rappresentava circa un terzo della spesa sanitaria complessiva, negli ultimi 11 anni il personale del Ssn non avrebbe subito una perdita di 28,1 miliardi di euro, di cui ben 15,5 miliardi solo tra il 2020 e il 2023. Questo dato evidenzia il pesante sacrificio economico imposto ai professionisti del Servizio sanitario nazionale”.

Lo ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, durante l’audizione di ieri alla Camera, davanti ai deputati della Commissione Affari sociali, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie.

“Nel periodo 2012-2023 – ha spiegato Cartabellotta – il capitolo di spesa sanitaria relativo ai redditi da lavoro dipendente è stato quello più penalizzato”. In termini assoluti, dopo una progressiva riduzione da 36,4 miliardi di euro nel 2012 a 34,7 miliardi nel 2017, la spesa ha iniziato a risalire fino a raggiungere i 40,8 miliardi nel 2022, per poi calare a 40,1 miliardi nel 2023. Tuttavia, considerando la percentuale rispetto alla spesa sanitaria complessiva, il trend mostra una lenta ma costante diminuzione: se nel 2012 rappresentava il 33,5%, nel 2023 si è attestato al 30,6%.

“La carenza di personale sanitario – ha continuato Cartabellotta – insieme all’impossibilità per le Regioni di aumentare la spesa per il personale dipendente a causa dei tetti di spesa, ha alimentato nel tempo il fenomeno dei ‘gettonisti’: medici, infermieri e altri professionisti sanitari reclutati tramite agenzie di somministrazione del lavoro e cooperative, con i relativi costi rendicontati come spese per beni e servizi”.

Secondo un report dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), riferito al periodo gennaio 2019 – agosto 2023, il fenomeno era già molto evidente nel 2019, con una spesa complessiva di quasi 580 milioni di euro. Nel 2020 il valore è sceso drasticamente a 124,5 milioni, per poi risalire negli anni successivi, fino a raggiungere, nel solo periodo gennaio-agosto 2023, i 476,4 milioni, un importo doppio rispetto all’anno precedente.


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