Destra, no-vax e negazionisti vanno a braccetto. Non a caso le posizioni di Giorgia Meloni durante la pandemia erano la copia di quelle di Bolsonaro e Trump e invece di sostenere chi tentava di evitare la diffusione del contagio tuonava in favore di chi se ne fregava delle morti e pensava solo agli affari.
“Le parole del neo-sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato in tema di vaccini, benché auto-smentite a stretto giro dall’interessato, possono essere pericolose se dette da un sottosegretario di Stato alla Salute, ingenerando in chi ascolta un maggiore affidamento di quanto non avvenga nella normale dialettica politica”.
Così in una nota la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo.
«L’onorevole Gemmato, nell’invocare una strumentale inversione dell’onere della prova circa l’efficacia dei vaccini – continua la senatrice – non conosce quel che l’Istituto di superiore di sanità, organo di consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica del `suo´ stesso ministero, scriveva nel report del 28 ottobre scorso».
Cattaneo riporta poi direttamente le parole del report Iss citato: «L’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati) nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022) nel prevenire la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 è pari al 29% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 20% tra i 91 e 120 giorni e 44% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, o pari al 42% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Nel prevenire casi di malattia severa l’efficacia del vaccino è pari al 61% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 63% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni e 69% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni, mentre risulta pari all’82% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster’.
«Se il sottosegretario volesse analizzare i dati precedenti al 2022 – prosegue la studiosa milanese – scoprirebbe, letteratura scientifica alla mano, che i vaccini hanno contribuito a evitare decine di migliaia di morti, come ha ricordato sulla stampa recentemente il collega Sergio Abrignani, già membro del Cts. In particolare Abrignani ricordava che `all’inizio, con il virus Wuhan in giro, il vaccino basato sul ceppo di Wuhan proteggeva benissimo sia dall’infezione (85% circa) sia dalla malattia severa (90% circa). Con la variante Delta la protezione dall’infezione è scesa al 65-70%, mentre quella dalla malattia severa è rimasta all’85%. Con Omicron abbiamo una protezione dall’infezione al 30-40%, ma ancora 85% per la malattia severa´».
Secondo la senatrice a vita, «l’impegno di chi è investito istituzionalmente di responsabilità nella salute pubblica è, o almeno dovrebbe essere, quello di comunicare le informazioni e i dati sulla base delle migliori evidenze disponibili, avvalendosi ovviamente di dati e scenari messi a punto dai rispettivi organi tecnico-scientifici consultivi. Qualora il decisore politico avesse dei dubbi su metodologia e raccolta dei dati utilizzati e messi a disposizione, dovrebbe essere il primo a contestarli e chiedere una revisione dei documenti pubblicati. In questo caso, stando a quanto pubblicamente conoscibile, non è stato fatto».
«La speranza – conclude Cattaneo – è che quello di questa mattina sia stato solo uno `scivolone´ dialettico, e che si riveli utile a suggerire l’opportunità di dedicare maggiore approfondimento e alla materia nella quale si è chiamati a ricoprire, in nome di tutti i cittadini, una responsabilità istituzionale».