Signal: così nella chat lo staff di Trump commentava in diretta il raid sullo Yemen: "Dio protegga i nostri guerrieri"
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Signal: così nella chat lo staff di Trump commentava in diretta il raid sullo Yemen: "Dio protegga i nostri guerrieri"

La conversazione nei messaggi su Signal pubblicati oggi dalla rivista The Atlantic si è concentrata sugli attacchi contro gli Houthi e ha incluso frecciate rivolte agli alleati europei degli Stati Uniti.

Signal: così nella chat lo staff di Trump commentava in diretta il raid sullo Yemen: "Dio protegga i nostri guerrieri"
Mike Waltz e Pete Hegseth
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26 Marzo 2025 - 14.56


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La conversazione nei messaggi su Signal pubblicati oggi dalla rivista The Atlantic si è concentrata sugli attacchi contro gli Houthi e ha incluso frecciate rivolte agli alleati europei degli Stati Uniti.

Secondo The Atlantic, il giorno dell’attacco, il 15 marzo 2025, la discussione si è spostata su aspetti operativi.

Il thread rilasciato oggi inizia con un messaggio di Hegseth, sotto l’intestazione “AGGIORNAMENTO DEL TEAM”, in cui scrive:

“Le condizioni meteo sono FAVOREVOLI. Appena CONFERMATO con il CENTCOM, siamo PRONTI per il lancio della missione.”

Hegseth ha poi continuato:

“12:15 ET: Decollo degli F-18 (primo pacchetto di attacco)
13:45 ET: Inizio della finestra di attacco degli F-18 ‘Trigger Based’ (Il Terrorista Obiettivo si trova nella sua posizione nota, quindi DOVREBBE ESSERE PUNTUALE – inoltre, lancio dei droni d’attacco (MQ-9s)).”

The Atlantic sottolinea che se questi messaggi fossero stati intercettati da entità ostili – o anche solo da qualcuno poco discreto con accesso ai social media – gli Houthi avrebbero potuto prepararsi a quello che doveva essere un attacco a sorpresa contro le loro roccaforti. Le conseguenze per i piloti americani sarebbero potute essere catastrofiche.

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Il messaggio di Hegseth è poi proseguito con dettagli su quando le bombe “sarebbero sicuramente cadute”:

“Al momento siamo puliti in termini di sicurezza operativa (OPSEC). Dio protegga i nostri guerrieri.”

Poco dopo, il vicepresidente JD Vance ha scritto nel gruppo:

“Reciterò una preghiera per la vittoria.”

Alle 13:48, Waltz ha inviato il seguente messaggio, che The Atlantic definisce contenente “intelligence in tempo reale sulle condizioni di un sito d’attacco”:

“VP. L’edificio è crollato. Avevamo più identificazioni positive. Pete, Kurilla, l’intelligence, lavoro straordinario.”

The Atlantic sostiene che Waltz si riferisse a Hegseth, al generale Michael E. Kurilla, comandante del Central Command, e alla comunità dell’intelligence.

Il vicepresidente Vance ha poi risposto con un “Cosa?”, presumibilmente perché non aveva capito.

Alle 14:00, Waltz ha chiarito:

“Sto scrivendo troppo in fretta. Il primo obiettivo – il loro principale esperto di missili – l’abbiamo identificato positivamente mentre entrava nell’edificio della sua fidanzata, ed è ora crollato.”

The Atlantic riporta che Vance ha risposto: “Eccellente.”
Trentacinque minuti dopo, il direttore della CIA, John Ratcliffe, ha scritto: “Un buon inizio,” a cui Waltz ha reagito con un’emoji del pugno, una bandiera americana e un’emoji di fuoco.

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Infine, Hegseth ha concluso:

“Ottimo lavoro a tutti. Altri attacchi in corso per ore stanotte, e forniremo un primo resoconto completo domani. Ma siamo stati puntuali, precisi e con buoni risultati finora.”

Il giornalista di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, ha dichiarato di non sapere perché sia stato incluso nella chat di gruppo su Signal.

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