Trump protegge gruppi armati nazifascisti e suprematisti bianchi: l'Fbi indagherà meno sul terrosimo interno
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Trump protegge gruppi armati nazifascisti e suprematisti bianchi: l'Fbi indagherà meno sul terrosimo interno

L'FBI ha ridotto il personale in un ufficio dedicato al contrasto del terrorismo interno e ha eliminato uno strumento utilizzato per monitorare tali indagini. Saranno favoriti razzisti e suprematisti

Trump protegge gruppi armati nazifascisti e suprematisti bianchi: l'Fbi indagherà meno sul terrosimo interno
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21 Marzo 2025 - 15.31


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L’FBI ha ridotto il personale in un ufficio dedicato al contrasto del terrorismo interno e ha eliminato uno strumento utilizzato per monitorare tali indagini, una mossa che potrebbe compromettere la capacità delle forze dell’ordine di affrontare i suprematisti bianchi e gli estremisti antigovernativi, secondo fonti vicine alla questione.

Questi cambiamenti suggeriscono che le indagini sul terrorismo interno, che negli ultimi anni hanno riguardato soprattutto la violenza legata a ideologie di destra, potrebbero non essere più una priorità sotto la direzione di Kash Patel, noto critico di questi sforzi.

Alcune fonti avvertono che tali modifiche ridurranno la capacità dell’FBI di monitorare le minacce provenienti da gruppi suprematisti e milizie, rendendo più difficile prevenire eventuali attacchi. Questo nonostante le ripetute segnalazioni di funzionari statunitensi sul fatto che gli estremisti violenti interni rappresentino una delle minacce più significative per la sicurezza nazionale.

Jacob Ware, esperto di terrorismo interno presso il Council on Foreign Relations, ha dichiarato: “C’è un chiaro tentativo, da parte dell’amministrazione, di ignorare i dati o addirittura di riallocare risorse lontano da questa battaglia.”

L’FBI non ha risposto direttamente alle domande di Reuters sulle modifiche, ma ha dichiarato di essere impegnata nella protezione degli Stati Uniti da minacce come il terrorismo, il crimine violento, il traffico di droga e gli attacchi informatici.

Riorganizzazione interna e nuove priorità

Secondo cinque fonti informate sulla questione, la leadership dell’FBI ha recentemente trasferito agenti e analisti dal settore dedicato alle operazioni contro il terrorismo interno, che coordina le indagini condotte dagli uffici locali dell’FBI e fornisce informazioni sulle minacce nazionali.

Due fonti affermano che circa 16 persone sono state riassegnate da questa sezione, che avrebbe dovuto contare centinaia di dipendenti se fosse stata completamente operativa. Un’altra fonte riferisce che si sta valutando la possibilità di scioglierla completamente, anche se non è stata ancora presa una decisione definitiva.

Inoltre, l’FBI ha interrotto la pratica di etichettare le indagini con collegamenti al terrorismo interno, un metodo che consentiva di individuare tendenze e monitorare le minacce a livello nazionale.

Parallelamente, l’amministrazione Trump ha incaricato le Joint Terrorism Task Forces dell’FBI, che indagano su minacce terroristiche sia interne che internazionali, di contribuire alla stretta sull’immigrazione voluta dal presidente.

Focus sugli attacchi contro Tesla

Nel frattempo, il governo Trump ha annunciato che tratterà gli attacchi contro concessionarie e stazioni di ricarica Tesla come episodi di terrorismo interno, affidando le indagini all’FBI.

Negli ultimi giorni, si sono verificate proteste contro Elon Musk per il suo sostegno ai tagli alla spesa pubblica voluti da Trump. In almeno tre casi, individui sono stati accusati di aver utilizzato bombe molotov per incendiare proprietà di Tesla.

Il cambio di rotta dell’FBI dopo il 6 gennaio

Questi cambiamenti arrivano dopo che Trump ha concesso la grazia a quasi tutti i circa 1.600 imputati coinvolti nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, tra cui i leader dei gruppi di estrema destra Proud Boys e Oath Keepers.

L’FBI aveva intensificato gli sforzi contro il terrorismo interno dopo l’uccisione di una manifestante antifascista durante un raduno suprematista a Charlottesville nel 2017 e, in particolare, dopo l’assalto al Congresso nel 2021.

Secondo un rapporto del 2023, l’FBI stava conducendo circa 2.700 indagini sul terrorismo interno, di cui circa la metà legate ai fatti del 6 gennaio, rispetto alle circa 1.000 del 2020.

Il rapporto identificava i suprematisti bianchi come la minaccia più costante, pur sottolineando che gli estremisti violenti spesso si ispirano a un mix di ideologie. Tuttavia, l’FBI è stata criticata da esponenti repubblicani e alleati di Trump, come lo stesso Kash Patel, per un presunto accanimento nei confronti dei conservatori.

Tre ex agenti dell’FBI hanno testimoniato al Congresso nel 2023, sostenendo che i vertici dell’agenzia avrebbero spinto per aumentare artificialmente il numero di casi classificati come terrorismo interno. Un’inchiesta guidata dai repubblicani ha affermato che questa pratica mirava a sostenere una narrativa politica favorevole ai democratici, un’accusa smentita da alti funzionari dell’FBI.

Due di questi testimoni hanno ricevuto supporto finanziario da un’organizzazione fondata da Kash Patel, alimentando ulteriori polemiche sul tema.

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