Il capo della milizia libica Al-Kikli è a Roma: contro di lui accuse di crimini contro l'umanità
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Il capo della milizia libica Al-Kikli è a Roma: contro di lui accuse di crimini contro l'umanità

Abdul Ghani al-Kikli, leader della milizia libica Stability Support Apparatus (SSA), è stato avvistato a Roma, suscitando polemiche per le gravi accuse di crimini contro l'umanità a suo carico.

Il capo della milizia libica Al-Kikli è a Roma: contro di lui accuse di crimini contro l'umanità
Abdul Ghani al-Kikli, capo della milizia libica Stability Support Apparatus, accusato di crimini contro l'umanit
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21 Marzo 2025 - 15.56


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Abdul Ghani al-Kikli, leader della milizia libica Stability Support Apparatus (SSA), è stato avvistato a Roma, suscitando polemiche per le gravi accuse di crimini contro l’umanità a suo carico.

A denunciarne la presenza è stato il dissidente libico Husam El Gomati, che ha pubblicato su X una foto in cui Al-Kikli appare accanto ad altre persone intorno al letto di Adel Jumaa Amer, ministro libico degli Affari Interni, ricoverato in un ospedale romano dopo un attentato. Secondo Repubblica.it, lo scatto sarebbe stato realizzato all’European Hospital dell’Eur.

El Gomati ha dichiarato che il miliziano “è accusato di tortura, sparizioni forzate e uccisioni e sarebbe nella lista dei ricercati della Cpi, secondo alcune fonti”. Al-Kikli sarebbe arrivato a Fiumicino il 20 marzo, accompagnato da una delegazione libica di alto livello.

Le accuse contro Al-Kikli e la sua milizia

Amnesty International ha documentato le gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla SSA, istituita dal governo libico nel 2021. Secondo l’organizzazione, la milizia è responsabile di esecuzioni extragiudiziali, detenzioni arbitrarie, torture e sfruttamento di migranti e rifugiati.

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Al-Kikli, noto come “Gheniwa”, è stato nominato a capo della SSA nonostante le accuse di crimini internazionali. Sotto il suo comando, le milizie hanno terrorizzato la popolazione del quartiere tripolino di Abu Salim con sparizioni forzate e violenze sistematiche.

Formalmente, la SSA ha il compito di proteggere le istituzioni governative e mantenere la sicurezza, ma il suo operato include anche arresti di sospetti e operazioni congiunte con altre forze di sicurezza libiche.

Non sarebbe la prima visita di Al-Kikli in Italia: nel luglio scorso, secondo i media, si trovava a Roma per un evento sportivo organizzato in Libia.

Schlein: “Il governo chiarisca”

La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha chiesto spiegazioni al governo italiano: “Ho appreso stamattina che potrebbe essere in Italia un altro torturatore libico, Al-Kikli, che è accusato dall’Onu di gravi e ripetute violazioni e dal Dipartimento americano di crimini contro l’umanità. Vogliamo chiarezza dal governo sul perché sta rendendo questo Paese un porto sicuro per le milizie libiche che spesso sono anche mafie libiche”.

La posizione della Corte Penale Internazionale

Fonti della Corte Penale Internazionale (CPI) hanno chiarito che Al-Kikli non compare nell’elenco pubblico delle persone con un mandato d’arresto. Tuttavia, è stato citato più volte nei rapporti del Consiglio di sicurezza dell’ONU e dell’Alto Commissariato per i diritti umani come responsabile di gravi violazioni.

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L’ONG Refugees in Libya ha dichiarato che contro Al-Kikli è stata presentata una denuncia alla CPI da parte di Ecchr, accusandolo di almeno 501 episodi di torture, stupri e omicidi. L’organizzazione ha confermato che il miliziano è arrivato in Italia con altri alti funzionari libici, tra cui ambasciatori e ministri, per visitare Adel Jumaa, trasferito a Roma per cure mediche dopo un attentato subito a febbraio.

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