Funzionari dell’intelligence sudcoreana hanno dichiarato di collaborare con l’Ucraina per interrogare due soldati nordcoreani catturati, un evento considerato come una “prova irrefutabile” del coinvolgimento di Pyongyang nell’invasione russa.
I due soldati sono stati catturati il 9 gennaio nella regione russa di confine di Kursk.
Il Servizio Nazionale di Intelligence della Corea del Sud (NIS) ha affermato in un comunicato di cooperare con l’intelligence ucraina, poiché i soldati nordcoreani non parlano inglese, russo né ucraino.
Il servizio di sicurezza ucraino ha riferito che uno dei soldati era in possesso di documenti di identificazione russi falsi, mentre l’altro ne era del tutto sprovvisto. Secondo il NIS, uno dei soldati aveva ricevuto addestramento militare da truppe russe dopo essere arrivato in Russia lo scorso novembre.
La Russia non ha né confermato né smentito l’impiego di soldati nordcoreani a Kursk, una regione dove Mosca sta affrontando una controffensiva ucraina che ha portato Kyiv a riconquistare ampie porzioni di territorio.
L’ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite, Dorothy Camille Shea, ha avvertito la scorsa settimana che la Corea del Nord “sta traendo significativi benefici” dall’esperienza, diventando più capace di condurre guerre contro i suoi vicini.
Nel frattempo, la Russia ha dichiarato di aver preso il controllo della città di Shevchenko, nella regione orientale di Donetsk, un’importante posizione difensiva per la protezione dell’intera area.
