Speriamo che questa drammatica vicenda si chiuda con un gesto di buon senso, un po’ come a suo tempo fece Obama nei confronti di Manninger.
«È un buon segno». Così Stella Morris, la moglie di Julian Assange, ha accolto le parole dal presidente americano Joe Biden – che sta «considerando» di far cadere le accuse contro il co-fondatore di Wikileaks – esprimendo la speranza che ad esse possano seguire i fatti. «Sembra che le cose possano finalmente muoversi nella giusta direzione dopo cinque anni nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh e 14 anni da quando Julian ha perso la libertà», ha aggiunto Morris in un’intervista rilasciata alla Bbc proprio nel giorno in cui ricorre il quinto anniversario dell’incarcerazione di Assange nella prigione londinese.
Il giornalista australiano, inseguito da quasi tre lustri dalla giustizia Usa in una caccia senza quartiere, è in attesa dell’ultimo verdetto britannico sulla contestatissima procedura di estradizione verso Washington, dove rischia fino a 175 anni di detenzione per aver a suo tempo diffuso (o fatto diffondere) una enorme mole di file riservati sottratti al Pentagono o al Dipartimento di Stato e contenenti fra l’altro non poche rivelazioni incresciose sui crimini di guerra commessi fra Afghanistan e Iraq.
Nell’intervista la moglie dell’attivista si aggrappa anche allo spiraglio di ottimismo con cui il premier progressista australiano Anthony Albanese, sostenitore di una possibile soluzione negoziale con Washington sulla vicenda giudiziaria, ha commentato le affermazioni del presidente americano. Ma allo stesso tempo ha sottolineato che «Julian sta estremamente male» oltre a essere «ovviamente stressato» e «preoccupato» per la sua sorte, ribadendo così i problemi di salute dell’attivista per il lungo tempo passato come detenuto dietro le sbarre e prima da rifugiato politico in un’angusta camera dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
«Gli attuali procedimenti giudiziari risalgono all’era Trump, è la sua eredità, e Joe Biden avrebbe dovuto porvi fine fin dal primo giorno», ha detto ancora Morris. E ha così concluso: «Spero che Biden lasci cadere il caso, come chiede l’intera comunità dei diritti umani e della libertà di stampa».