Prigozhin: il retroscena dell'accordo con Lukashenko che ha sancito la tregua con Putin
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Prigozhin: il retroscena dell'accordo con Lukashenko che ha sancito la tregua con Putin

Il capo del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, e le sue truppe non dovranno affrontare accuse penali per il suo colpo di stato ribelle contro Vladimir Putin.

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Lukashenko e Putin
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24 Giugno 2023 - 22.52


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Il capo del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, e le sue truppe non dovranno affrontare accuse penali per il suo colpo di stato ribelle contro Vladimir Putin.

Lo ha confermato il Cremlino che ha detto che il procedimento penale per ‘ammunitamento armato’ è stato archiviato.

L’ex stretto alleato del presidente russo sarà trasferito in Bielorussia dopo che il suo esercito mercenario aveva catturato le basi dell’esercito ia Rostov sul Don, ma ha interrotto l’avanzata su Mosca ufficialmente per “evitare spargimenti di sangue”, in realtà dietro un accordo.

Non si capisce bene se il trasferimento di Prigozhin in Bielorussia sia temporaneo o sia una sorta di esilio, come non si capisce bene che fine farà il gruppo Wagner.

I messaggi audio rilasciati sabato sera hanno rivelato che Prigozhin ha accettato di fermare il movimento delle truppe verso la capitale russa dopo il loro lungo viaggio verso nord.

L’ufficio del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che è uno stretto alleato di Putin, ha affermato sabato di aver mediato un accordo per ridurre la situazione. Lukashenko conosce bene da molti anni anche Prigozhin e i rapporti personali hanno influito.

Le forze di Wagner erano a meno di quattro ore da Mosca quando è giunta la notizia de dietro front.

L’avanzata del gruppo Wagner aveva scatenato il panico nella capitale e ai residenti era stato detto di non viaggiare per la città.

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