di Gianluca Santilli
Quello che sta accadendo in queste ore in Russia è il triste e pericoloso epilogo di una vicenda nata male e proseguita peggio.
La Wagner ufficialmente è un gruppo indipendente di mercenari privati, una serie di brigate paramilitari ma diverse fonti affermano che si tratterebbe di unità dirette dal Ministero della Difesa russo, utilizzata da Putin in conflitti armati dove è richiesta segretezza e di avere la possibilità di dichiararsi non coinvolti ufficialmente nel conflitto.
È attraverso la Wagner, guidata dall’oligarca Prigozhin, che Putin ha sobillato, dal 2012, e poi armato le minoranze russofone nel Donbass dando via ad un conflitto culminato con l’invasione del febbraio del 2022.
Sempre nell’ombra, in quel chiaroscuro dove si trova perfettamente a suo agio, ora Prigozhin esce allo scoperto e si rivolta contro il suo mentore. Entrambi non sono politici di rango ed i limiti si vedono tutti. Putin era un funzionario di medio livello del KGB, ex vicesindaco di San Pietroburgo, Prigozhin un imprenditore nel campo della ristorazione. Entrambi prede delle loro smanie di potere stanno riducendo la Russia alla stregua di uno “stato canaglia”.
Da mesi Prigozhin denuncia gli errori dei generali russi, Gerasimov in testa, e degli strateghi del Ministero della Difesa guidati da Shoigu , impantanati in quella che continuano a definire “operazione speciale” ma che altro non è che l’invasione di uno stato indipendente.
E stamani, alle 06.30 ora italiana, in un’operazione definita da Prigozhin come una “marcia per la libertà”, le unità del Gruppo Wagner hanno attraversato il confine con l’Ucraina occupando militarmente dei siti chiave a Rostov-sul-Don, compreso il quartier generale da dove Gerasimov, fuggito, gestisce le operazioni militari della Russia in Ucraina.
Altre unità della Wagner a livello brigata si stanno spostando verso nord attraverso l’oblast di Vorenezh con l’obiettivo di raggiungere Mosca. Nel frattempo la 22^ Brigata delle forze speciali russe, gli Spetsnaz, di stanza a Rostov pare che si sia unita alle fila della Wagner. Sono in corso combattimenti lungo l’autostrada M4 a soli 200 chilometri da Mosca. Ora è chiaro, creare compagnie paramilitari private non paga. Ma forse per questo era sufficiente leggere la storia di Roma.
Occorrerà ora verificare il grado di lealtà delle forze di sicurezza russe, e in particolare della Guardia nazionale russa che saranno la cartina tornasole circa la capacità russa di essere permeabile ai tentativi di golpe.
Ma quale scenario possiamo immaginare per il futuro?
Putin può sconfiggere Prigozhin ma a quale prezzo? Certamente il primo sarà quello di una significativa battuta d’arresto delle operazioni militari in Ucraina atteso che da Rostov partivano molte missioni aeree verso l’Ucraina e che l’aeroporto è occupato dai wagneristi.
Si può creare una bad company russa, ma lo scenario di una Russia frammentata e sprofondata nel caos e soprattutto governata da non si sa bene chi, non conviene a nessuno. Nemmeno all’Occidente.
Ma una cosa è ormai chiara: le menzogne russe, che da tempo segnaliamo, sono state smascherate. Ora il re è nudo.