“Cosa ha perso l’Occidente per dimenticarsi di accogliere, quando invece ha bisogno di gente. Quando si pensa all’inverno demografico che noi abbiamo: c’è bisogno di gente: sia in Spagna – in Spagna soprattutto – anche in Italia ci sono paesi vuoti, soltanto venti vecchiette lì, e poi niente. Ma perché non fare una politica dell’Occidente dove gli immigrati siano inseriti con il principio che il migrante va accolto, accompagnato, promosso e integrato? Questo è molto importante, integrare, ma invece no, si lasciano vuote le cose”.
Lo ha detto Papa Francesco, rientrando ieri a Roma dal suo viaggio in Kazakhstan.
Il “vangelo” dell’accoglienza
“È una mancanza nel capire i valori, quando l’Occidente ha vissuto questa esperienza, siamo Paesi che hanno migrato. Nel mio Paese – che credo siano 49 milioni in questo momento – abbiamo soltanto una percentuale di meno di un milione di aborigeni, e tutti gli altri sono di radice migrante. Tutti: spagnoli, italiani, tedeschi, slavi polacchi, dell’Asia Minore, libanesi, tutti. Si è mescolato il sangue lì e questa esperienza ci ha aiutato tanto”, ha aggiunto. “Poi per motivi politici la cosa non sta andando bene nei Paesi dell’America Latina, ma la migrazione credo che in questo momento va considerata sul serio perché ti fa alzare un po’ il valore intellettuale e cordiale dell’Occidente. Al contrario con questo inverno demografico, dove andiamo? L’Occidente è in decadenza su questo punto, scade un po’”, conclude Bergoglio.
La diversità di espressioni di fede e di devozioni è occasione per crescere in cattolicità”. È il messaggio di Papa Francesco nel quinto video della campagna comunicativa promossa dalla Sezione Migranti e Rifugiati in vista della 108.ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, in programma il prossimo 25 settembre, e incentrata sul tema: “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”.
Nel video, Francesco evidenzia come la presenza di migranti e rifugiati stia rivitalizzando le comunità ecclesiali in cui vengono accolti. La parrocchia Saint Mary of the Lake and Our Lady of Lourdes di Chicago ne è un esempio: ricca di varie nazionalità di migranti, celebra la diversità multiculturale anche nei sacramenti. Nel filmato, i parrocchiani testimoniano come la presenza di varie tradizioni e culture religiose permette di promuovere l’unità e arricchisce la fede di ognuno.
Papa Francesco chiede a tutti: come possiamo, secondo voi, rendere i migranti e rifugiati più partecipi delle nostre comunità? Per rispondere a questa domanda è possibile inviare un breve video o una foto a media@migrants-refugees.va oppure andando direttamente sui social media della Sezione M&R. Si attendono anche testimonianze scritte, multimediali o fotografiche che mostrino il lavoro comune per vivere il tema della Giornata Mondiale. Tutto il materiale della campagna comunicativa, compresi i kit in diverse lingue con spunti per la Celebrazione Eucaristica, preghiere, attività per giovani e adulti, può essere liberamente utilizzato.
Proposte da accogliere
In occasione delle elezioni politiche del 25 settembre, l’Unicef Italia ha lanciato “Le cose da fare: agenda 2022 – 2027 per l’infanzia e l’adolescenza”, un documento di proposte che verrà sottoposto a tutti i partiti candidati per mettere al centro della prossima Legislatura i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Partendo dalle proprie priorità globali di advocacy, l’Unicef ha individuato una serie di proposte nei seguenti quattro ambiti: non discriminazione; salute mentale e benessere psicosociale; educazione di qualità; cambiamento climatico.
“L’Agenda che abbiamo elaborato indica possibili interventi coerenti con gli impegni assunti internazionalmente dall’Italia in tema di diritti umani dei bambini e degli adolescenti. Ai candidati in Parlamento ed al futuro Governo proponiamo alcuni indicatori sulla base dei quali valutare annualmente l’impatto delle norme, delle politiche e dei programmi adottati per l’attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Parallelamente, l’UNicef raccomanda che questi ultimi siano coinvolti nel processo di realizzazione dei propri diritti: il punto di vista dei bambini e dei ragazzi, il loro ascolto e la loro partecipazione devono essere garantiti in modo continuativo”, afferma Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia.
Le 4 priorità
1.Non discriminazione: Le diseguaglianze attanagliano l’Italia; le persone, fin dalla più tenera età, vengono fortemente condizionate dalla famiglia di appartenenza, dal genere, dal luogo in cui crescono, dall’origine etnica. Le richieste dell’UNICEF Italia si concentrano su 3 ambiti:
Povertà minorile: Nel 2021, la povertà assoluta in Italia colpisce 1 milione 382mila bambini (14,2%, rispetto al 9,4% degli individui a livello nazionale).L’Unicef chiede di:attuare il Piano Nazionale di Azione sulla Garanzia Europea per l’Infanzia; misurare e monitorare periodicamente i tassi di povertà minorile; dare priorità alla prevenzione e al contrasto della povertà minorile nei Piani e nelle Strategie nazionali di sviluppo; investire in servizi sociali, educativi, sanitari e culturali di qualità.
Bambini e adolescenti con disabilità: A livello globale sono quasi 240 milioni i bambini e gli adolescenti con disabilità; In riferimento all’Italia, nell’anno scolastico 2020/2021 gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane sono oltre 300 mila (pari al 3,6% degli iscritti), circa 4mila in più rispetto all’anno precedente. Ma sono ancora troppe le barriere che bambini e adolescenti con disabilità, insieme con le loro famiglie, devono affrontare nel nostro paese.
L’Unicef chiede di: fornire ai bambini con disabilità pari opportunità rispetto ai loro coetanei, in tutti i contesti di vita quotidiana; consultare le persone con disabilità, inclusi i minorenni quando si forniscono servizi inclusivi e un’istruzione equa e di qualità.
Minorenni stranieri non accompagnati: Nel 2021, i flussi migratori in Italia hanno registrato 9.500 minori stranieri non accompagnati (Msna) arrivati via mare attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, oltre il doppio dell’anno precedente. L’Unicef chiededi: abolire leggi, politiche e prassi discriminatorie nei confronti dei bambini e degli adolescenti; rafforzare la resilienza di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità; coinvolgere le persone minorenni nei processi relativi a questioni che li riguardano; garantire accesso universale all’istruzione.
2.Salute mentale e benessere psicosociale: Secondo l’Unicef a livello globale 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni di età convive con un disturbo mentale diagnosticato; tra questi 89 milioni sono ragazzi e 77 milioni sono ragazze; 86 milioni hanno fra i 15 e i 19 anni e 80 milioni hanno tra i 10 e i 14 anni. L’Unicef chiede di: aumentare significativamente gli investimenti a lungo termine nei servizi di salute mentale e benessere psicosociale dal momento che, in base ai più recenti dati Ocse, in Italia la spesa pubblica per questo settore è tra le più basse d’Europa; garantire un sistema uniforme e integrato di servizi di assistenza neuropsichiatrica infantile e adolescenziale; promuovere su tutto il territorio nazionale interventi a sostegno della genitorialità consapevole rispetto al tema del benessere mentale; permettere a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti di beneficiare di un supporto per la salute mentale nelle scuole e nelle comunità; garantire, consolidandone la diffusione, i servizi di prevenzione e sostegno psicologico nei contesti educativi e comunitari.
3. Educazione di qualità: Nell’anno educativo 2019/2020 erano attivi sul territorio nazionale 13.834 servizi per la prima infanzia (circa 500 in più rispetto all’anno precedente) con una copertura dei posti, rispetto ai bambini residenti fino a 2 anni compiuti, del 26,9%, ancora lontana dal parametro del 33% fissato dall’UE; Nell’anno scolastico 2020/21 i ragazzi e le ragazze della classe terza della scuola secondaria di primo grado che non hanno raggiunto un livello di competenza almeno sufficiente (i cosiddetti low performer) sono il 39,2% per le competenze alfabetiche (+4,8 punti percentuali rispetto al 2018 e al 2019) e il 45,2% per quelle numeriche (+5,1 punti percentuali rispetto al 2018 e +6,5 punti percentuali rispetto al 2019), con forti divari fra nord e sud Italia.
L’Unicef incoraggia i candidati a: rafforzare nell’istruzione la pianificazione e il monitoraggio; sostenere politiche a favore dei bambini e dei minorenni in condizioni di svantaggio e la spesa pubblica attraverso l’utilizzo di strumenti analitici, il dialogo politico e il supporto tecnico; migliorare l’allineamento del sistema educativo con altri settori, come la protezione sociale, la salute, la cultura e il lavoro; migliorare i collegamenti con i sistemi di protezione sociale.
4.Cambiamento climatico: Il cambiamento climatico e il degrado ambientale sono questioni di equità che minano i diritti di ogni bambino, soprattutto dei più svantaggiati. Secondo l’Unicef Innocenti Report Card 17, l’Italia si colloca 6° su 39 Paesi nella classifica generale delle condizioni ambientali che influenzano il benessere dei bambini nei paesi industrializzati. In particolare, l’Italia risulta in una posizione buona (7°) per quanto riguarda “inquinamento dell’aria e dell’acqua e avvelenamento da piombo” e in posizioni medie (16° e 14°) per “sovraffollamento, spazi verdi urbani e sicurezza stradale“ e “‘numero di pianeti Terra consumati’, produzione di rifiuti elettronici ed emissioni di CO2 basate sui consumi”. Le maggiori criticità sono legate alla situazione abitativa.
L’Unicef chiede in particolare di: aumentare gli investimenti per l’adattamento climatico e la resilienza nei servizi chiave per i bambini; ridurre le emissioni di gas serra; fornire ai bambini una formazione sul clima e le competenze verdi; Includere i giovani nei negoziati e decisioni nazionali sul clima; firmare la Dichiarazione Intergovernativa sui bambini, i giovani e l’azione per il clima adottata durante la COP25.
L’Unicef Italia inoltre si impegnerà a realizzare un cruscotto statistico sul benessere dei bambini e degli adolescenti in Italia, sulla base dei dati istituzionali disponibili, delle raccomandazioni indirizzate all’Italia a livello internazionale in tema di infanzia e adolescenza e di una serie di indicatori selezionati, in modo da consentire un monitoraggio delle azioni intraprese da Parlamento e Governo durante la prossima Legislatura”.
Un manifesto da incorniciare. Un “vangelo” da adottare e promuovere.
La postilla riguarda i destinatari del manifesto-appello della sezione italiana dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia: i candidati alle elezioni. A quel che risulta a Globalist nessuno dei leader dei partiti in corsa ha finora risposto. Il silenzio della destra, di Meloni, di Salvini, era da mettere in conti. Nella narrazione propagandistica degli amici di Orban, i migranti sono gli “invasori”, oltreché una minaccia alla purezza della razza. Quello che addolora, ma non sorprende, è il silenzio dei leader del campo progressista e di quello centrista. Silenzi imbarazzanti, omertosi. I silenzi di chi rincorre la destra sul suo campo, quello securitario. Al massimo si attenuano i toni, si criticano le sparate più improbabili, come il blocco navale nelle acque territoriali libiche, ma sempre restando sulla difensiva. E’ il “lodo Minniti” che colpisce ancora. Quello secondo cui “sicurezza è parola di sinistra”. Potrebbe esserlo. Se s’intendesse la sicurezza in campo sociale, e dunque lotta contro il precariato selvaggio, i contratti pirata e via elencando. Ma quando sicurezza significa respingimenti, finanziamento della cosiddetta Guardia costiera, mantenimento in vita dell’infame Memorandum d’intesa Italia-Libia. Quando sicurezza è guerra alle Ong operanti nel Mediterraneo, sono i porti sbarrati. Quando sicurezza significa pagare i vari Erdogan, al-Sisi e dittatori vari, perché facciano il lavoro sporco al posto nostro. Quando sicurezza è aumentare a dismisura le spese militari, come se un mondo più armato fosse un mondo più sicuro, ebbene, questa concezione della sicurezza ha il copyright della destra, in Italia, in Europa, nel mondo. E tra l’originale e la sua fotocopia, il cittadino-elettore opta per l’originale. E’ una legge non scritta ma da sempre in vigore.
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