Neutralizzato il commando ceceno arrivato in Ucraina per uccidere Zelenkly
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Neutralizzato il commando ceceno arrivato in Ucraina per uccidere Zelenkly

Il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina Oleksiy Danilov, citato dall'agenzia Unian, ha annunciato di aver eliminato il commando ceceno a caccia di Zelensky

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1 Marzo 2022 - 23.33


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Guerra in Ucraina, i ceceni vogliono la testa di Zelensky. “Posso dire che il gruppo d’elite di Kadyrov che è venuto in Ucraina per eliminare il nostro presidente è stato neutralizzato”.


Così il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina Oleksiy Danilov, citato dall’agenzia Unian, ha annunciato di aver eliminato il commando ceceno a caccia di Zelensky. “Siamo ben consapevoli – ha aggiunto – dell’operazione speciale che avrebbe dovuto essere svolta direttamente dai kadyroviti (ceceni filorussi legati al leader Ramzan Kadyrov, ndr). E posso dire che abbiamo ricevuto informazioni da un uomo dell’Fsb (i servizi russi, ndr), che non vuole prendere parte a questa sanguinosa guerra”.


l commando ceceno sarebbe stato neutralizzato il 26 febbraio nel corso dei combattimenti nell’area dell’aeroporto di Gostomel, a circa 40 chilometri da Kiev.  L’esercito ucraino, come scriveva l’indomani Kyiv Independent, avrebbe distrutto un convoglio di 56 carri armati appartenenti alle forze speciali cecene, i cosiddetti “Kadyroviti” dal nome del presidente ceceno Ramzan Kadyrov, luogotenente del Cremlino in Cecenia, nel Caucaso russo, accusato di gravi violazioni dei diritti umani. E la notizia veniva confermata dalla presidenza ucraina.
 

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E, secondo Channel 24, sarebbe rimasto ucciso il generale ceceno Magomed Tushayev, comandante del 141mo reggimento motorizzato della guardia cecena, fedelissimo di Kadyrov. Quest’ultimo, via Telegram, stando a Interfax, si sarebbe limitato a contare “due militari ceceni caduti e altri sei feriti nella guerra in Ucraina”.


 
Fonti dei servizi ucraini citati dal giornale Ukrayinska Pravda hanno rivelato che l’azione contro il commando ceceno sarebbe stata possibile grazie a una “soffiata” arrivata da una fonte anonima che si è presentata come un “ufficiale dei servizi di sicurezza russi”. La spia della Federazione, contraria alla guerra, voleva impedire l’uccisione della leadership ucraina.
Ovviamente la storia della spia russa puzza lontano un miglio di bugia. Non solo non si dicono i nomi delle fonti, ma deve restare segreta anche la natura delle fonti stesse.

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